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Lunedì, 23 giugno 2014

Roma, circoli Sel Testaccio / San Saba / Aventino: Le crisi sono salutari se le si percorrono senza ipocrisie

La scelta dei compagni fuoriusciti da Sel corrisponde anche a differenti valutazioni politiche già emerse nel passato (da ultimo nel recente Congresso Nazionale).

La contraddizione esplosa nel Congresso Nazionale (e che il Circolo di Testaccio aveva rilevato con un emendamento sia nel Congresso di base che in quello del I Municipio) non è stata di poco conto: l’adesione a un gruppo europeo che pratica un neoliberismo “mitigato” (PSE) oppure la scelta di un gruppo che sostenesse l’alternativa al pensiero unico (progetto della Lista Tsipras).

Con la Lista Tsipras l’alternativa si è posta in modo chiaro e trasparente superando le ambiguità presenti nell’intesa di centro-sinistra di “Italia bene comune”, peraltro buttata a mare dalla repentina scelta del PD per una coalizione di larghe intese.

Cultura di governo non significa subalternità a un pensiero e ad una pratica antagonista rispetto ai propri valori.

Ma questa crisi è anche dovuta ad un deficit democratico (tenere insieme è una responsabilità della direzione politica ai diversi livelli) da tempo presente in Sel a partire dallo Statuto e dai regolamenti congressuali.

L’attivo del Circolo Testaccio, San Saba, Aventino definendo la scelta operata da Migliore, Di Salvo, Fava ed altri parlamentari politicamente errata, ribadisce la necessità di dare a Sel il ruolo di riferimento a sinistra in alternativa all’attuale governo.

Richiama l’attuale dirigenza politica di Sel a ricostruire un rapporto con l’elettorato di sinistra, insieme ai comitati territoriali della Lista Tsipras che dobbiamo contribuire a far crescere e radicare, costruendo relazioni e nuovi rapporti con associazioni, gruppi, singole personalità con i quali definire patti ed accordi su campagne di interesse nazionale ed europeo.

Ribadisce la necessità di una maggiore democrazia all’interno del partito e richiama il gruppo dirigente a favorire i processi democratici facendo si che gli esecutivi provinciali e regionali si formino con un criterio di pluralismo e che le decisioni vengano precedute dagli attivi degli iscritti.

Chiede di inserire tra le priorità dell’agenda politica nazionale i temi dell’occupazione e dei diritti del lavoro, della scuola e delle politiche giovanili, delle politiche sociali e dei diritti civili.

Per quanto riguarda la nostra città, pensiamo che sia necessaria una riflessione seria sulla giunta Marino e sul ruolo politico di Sel e dei suoi consiglieri. Nessuno mette in discussione la nostra presenza nel governo di Roma ma se non riusciamo ad incidere sulle questioni che sono prioritarie come la mobilità, i rifiuti, le politiche abitative e la diminuzione dei servizi sociali, la nostra presenza risulterà ininfluente.

Infine, auspica una rinnovata politica ed un nuovo linguaggio che avvicini i giovani all’impegno e alla partecipazione politica e sociale.

Le compagne e i compagni di SEL  Testaccio / San Saba / Aventino

Roma 21 giugno 2014