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Venerdì, 15 gennaio 2016

Roma, Fassina lancia campagna ascolto nei Municipi: serve una svolta radicale. Giachetti? Un ultrà del Pd distante da mia linea

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Una domenica di incontri tematici in ogni Municipio per parlare del futuro di Roma ed arrivare così ad un programma elettorale “partecipato”. Prende il largo la campagna elettorale di Stefano Fassina, leader di Sinistra italiana in corsa per il Campidoglio. E per domenica 17 gennaio lancia una giornata in cui discutere, dal centro alle periferie, di bilancio, migranti, sicurezza, scuola, urbanistica, cultura e mobilita’ sostenibile. «Siamo partiti il 27 novembre da Ostia – dice Fassina – Abbiamo scelto di partire presto perché non vogliamo fare campagna elettorale in cui andiamo in giro a dare volantini o fare comizi ma avviare un percorso attraverso una partecipazione vera, andando ad ascoltare e incontrando tante persone. Domenica 17 gennaio ci sarà un’altra tappa del percorso di ascolto della città. Facciamo contemporaneamente un incontro tematico in ogni municipio e discuteremo delle priorità di Roma: di asili nido e scuole materne, di innovazione e salario accessorio, del futuro della Capitale, dello stadio della Roma». «Per parlarne ci saranno associazioni, comitati, esponenti di Sinistra Italiana, l’ex gruppo capitolino di Sel con il loro capogruppo Gianluca Peciola ma anche gli ex ministri Bray e Visco. Domenica, quindi, facciamo un passaggio per dare più concretezza all’agenda di chi a Roma vive ogni giorno. Io sarò a Corviale per discutere di urbanistica».

Tronca e Pd

«C’è un tentativo da parte del Pd di far fare a Tronca il lavoro sporco facendo finta che il Pd non c’entra: quindi Tronca privatizza gli asili nido e il Pd prende le distanze; Tronca sgombra gli spazi autogestiti e i dem fanno un comunicato indignati». E’ il commento di Fassina, a chi gli chiede del prefetto romano.  «C’è un tentativo – ha aggiunto – di deresponsabilizzare i responsabili politici di certi atti che vanno fermati. Non sono atti di amministrazione ordinaria peraltro. Tronca è l’esecutore di un’agenda politica del Pd».

Marino

«Con Marino il dialogo non si è mai interrotto, anche nelle fasi in cui non ho condiviso le sue scelte. Noi siamo impegnati a coinvolgere le energie che con lui hanno segnato atti di discontinuità importanti in città, a partire dalla chiusura di Malagrotta. Ritengo che una parte di quella discontinuità che ha avviato vada recuperata. Dopo di che – ha continuato Fassina -Marino è un iscritto al Pd e credo che si voglia misurare innanzitutto nella discussione del Pd. Sceglierà lui che fare».

Primarie? Con Pd non ci sono condizioni

«Le primarie servono a scegliere chi interpreta meglio un programma condiviso attorno al quale si costruisce una coalizione. Non mi pare ci siano condizioni per un programma condiviso».  Stefano Fassina risponde così, durante una conferenza stampa a Montecitorio, a chi gli chiede se parteciperà ad eventuali primarie del centrosinistra «Qual è il programma del Pd? Il centrosinistra non c’è più a livello nazionale – spiega – E’ stato affossato dal governo Renzi. A Roma il Pd ha cacciato Sel dalla giunta. A Roma il Pd ha chiuso l’esperienza Marino dal notaio non degnando i cittadini di un dibattito in Aula».

 Giachetti?Un ultra’ del Pd,distante da mia linea

Roberto Giachetti è una “persona di qualità” ma è un ultras del pensiero e dei programmi renziani. “«Prima dei nomi – ha dichiarato il deputato di Sinistra italiana – credo che a me, come a tutti gli altri cittadini, interesserebbe conoscere i programmi del Pd per Roma, dove è necessaria una radicale, drastica, revisione del troppo mitizzato ‘modello Roma’. In sostanza: il Pd si presenta all’insegna della continuità o intende fare un cambio di rotta? Per ora non è dato sapere, quella del Pd mi è sembrata una discussione abbastanza astratta». «Le persone di cui si parla – ha aggiunto parlando di Giachetti e della ventilata discesa in campo del senatore della sinistra dem Walter Tocci – sono nomi di qualità. Forse non c’è bisogno di ricordarlo ma le nostre posizioni sono molto distanti. Giachetti è stato un ultras del jobs act, della buona scuola, del salva Italia, della riforma costituzionale e dell’Italicum. Su Roma non ho proprio idea di cosa voglia fare. Spero che oltre al nome ci sia anche un programma del quale discutere». Riguardo a Tocci: «la sua disponibilità a entrare in campo sarebbe una novità importante», per la città.