S.O.S. Terra: aprile 2014 il mese più inquinato della storia. Sel: Cambiamenti climatici sempre ultimo posto nell’agenda della politica
Si celebra oggi la Giornata mondiale dell’Ambiente, una ricorrenza che ogni 5 giugno ci ricorda dello stato di salute – sempre più precario – del nostro pianeta. Foresta amazzonica, ritiro dei ghiacci, inquinamento atmosferico, dissesto idrogeologico sono solo alcuni dei termini più ricorrenti nella quotidianità, che diventano in alcune occasioni fatti di cronaca.
I pericoli per la Terra sono tanti e la Giornata mondiale dell’Ambiente focalizza ogni anno un tema. Il motto 2014 è “Raise your voice, not the sea level” (Alza la tua voce, non il livello del mare) e si riferisce in particolare alla minaccia che incombe su molte isole, a rischio di sparizione se il livello degli oceani dovesse salire ancora. Per questo il paese ospitante, a rappresentare tutte le piccole isole a rischio, sono le Barbados.
Seppure di dimensioni ridotte, le piccole isole rivendicano la loro grande importanza visto che custodiscono oltre il 30% delle 50 maggiori zone economiche del mondo, sono la casa di quasi 63 milioni di persone e svolgono un ruolo importante nella protezione degli oceani.
Secondo gli ultimi studi il rischio è di un innalzamento del mare di due metri entro il 2100. Le prime vittime sarebbero Maldive, Kiribati e Tuvalu. Achim Steiner, il direttore esecutivo dell’Unep, dice: «Le piccole isole contribuiscono poco al problema dei cambiamenti climatici, meno di 1% delle emissioni globali, eppure sono particolarmente vulnerabili sia per questioni naturali che per la bassa resilienza economica, oltre che per la limitata capacità di mitigazione e adattamento».
Ma i temi come detto sono tanti, dalle biodiversità agli sprechi alimentari, dall’inquinamento atmosferico a quello terreste. E i dati sono, come al solito, allarmanti. Aprile 2014 è stato il mese più inquinato della storia con il livello medio di anidride carbonica in atmosfera che ha superato «in modo costante» le 400 parti per milione (ppm). Un dato che indica «l’urgenza di affrontare al più presto e in maniera concreta la questione dei cambiamenti climatici, causa dominante del riscaldamento globale che provocherà cambiamenti ad esempio nella temperatura dell’aria, degli oceani, nel ciclo dell’acqua, nel livello dei mari». Lo ricorda Legambiente aggiungendo che «le più importanti modifiche climatiche previste per i prossimi anni, come ha sottolineato il rapporto Ipcc, sono: l’aumento delle temperature globali compreso tra 2 e 4 gradi entro fine secolo; l’aumento del livello medio del mare da 50 ad 80 cm entro fine secolo; una forte diminuzione della copertura glaciale tra -15% e -55% entro fine secolo (escluso l’Antartide); precipitazioni più intense ed aumento sia delle alluvioni che dei fenomeni di siccità. Per Legambiente il contrasto ai cambiamenti climatici è una sfida cruciale da affrontare. Quello che serve è una politica nazionale ed europea più ambiziosa e attenta al contrasto ai cambiamenti climatici».
L’Italia, con il semestre italiano di presidenza europea «è chiamata a svolgere un ruolo importante e incisivo nella lotta ai cambiamenti climatici- dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente- stabilendo politiche più risolutive e ambiziose e significativi impegni di riduzione delle emissioni di carbonio per tutti i paesi europei»
In particolare per contenere il surriscaldamento sotto i 2 gradi ed evitare la catastrofe climatica- prosegue Cogliati il presidente di Legambiente- l’Unione europea e l’Italia dovranno impegnarsi a ridurre almeno del 55% le emissioni interne entro il 2030, a raggiungere il 45% di energia rinnovabile e tagliare il consumo di energia del 40% per portare avanti una reale transizione verso un sistema energetico a zero emissioni di carbonio. Ma per realizzare questi obiettivi – continua Cogliati Dezza – è importante il sostegno del Governo italiano attraverso, una politica nazionale energetica che abbandoni la strada delle fonti fossili e punti, invece, ad una forte espansione delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e della chimica verde, in grado tra l’altro di creare nuove opportunità di lavoro, di innovazione e sviluppo di tecnologie.
Eventi in Italia
A Roma presso la sede della Fao il convegno “Connect4climate”, organizzato da Earth Day Italia che ha coinvolto per l’occasione imprese, organizzazioni finanziarie, istituzioni e associazioni.
A Firenze oggi è stato presentato un dossier della Coldiretti dal titolo “Lavorare e vivere green in Italia” che dimostra come, nonostante la crisi, la spesa green raggiunga un fatturato record di quasi 20 miliardi nel 2013, in aumento del 65 per cento rispetto all’inizio della crisi nel 2007, con sempre più italiani che mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero. A confermare questi dati è anche la Coop, il colosso italiano della grande distribuzione, la cui linea di prodotti biologici “Vivi-Verde” ha fatto registrare un +70% di crescita dal 2009 al 2013. Nel corso della conferenza stampa, l’associazione degli agricoltori ha illustrato anche la classifica dei cibi più inquinanti, perché arrivano sulle tavole degli italiani dopo lunghi viaggi con consumo di petrolio e emissioni di gas serra.
A Milano è attiva la campagna “Basta mozziconi a terra”, partita dal 1°giugno anche nelle città di Legnano, Torino, Varese. Materiale informativo sarà posizionato nei pressi di centri commerciali, cinema, teatri e parchi gioco assieme a contenitori per la raccolta differenziata dei mozziconi.
A Torino è in svolgimento CinemAmbiente, la manifestazione cinematografica dedicata all’Ambiente più importante in Italia e che approfondisce temi difficilmente trattati dagli organi di informazione del circuito rivolto al grande pubblico.
A Monreale in provincia di Palermo il corso Pietro Novelli si trasforma in una grande galleria d’arte dedicata alla natura. Le opere sono tutte a tema ambientale e aiuteranno a sensibilizzare l’opinione pubblica verso i problemi legati all’ambiente e alla sostenibilità. Le giornate sono anche dedicate ai laboratori di riciclo creativo e arredo urbano, spazio anche a spettacoli di danze tradizionali e all’animazione territoriale.
«Nella 42esima giornata Mondiale dell’Ambiente, il bilancio è purtroppo negativo, perché il tema principale, quello dei cambiamenti climatici, è sempre all’ultimo posto dell’agenda di Governo. Ed è triste celebrare questa giornata alla luce di quanto sta emergendo dall’inchiesta sul Mose, una delle opere più discutibili dal punto di vista dell’impatto ambientale». E’ il commento della senatrice di SEL Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto, che ha aggiunto: «La lotta al cambiamento climatico costituisce una delle maggiori sfide per i prossimi anni, al momento gli impegni delle grandi potenze, Stati Uniti e Cina, sono solo un primo passo nella giusta direzione per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Protocollo di Kyoto: ridurre del 20 % le sue emissioni di gas a effetto serra entro il 2020. Per questo ci auguriamo che anche l’Italia non disattenda le richieste della Commissione Europea adottando da subito politiche di sviluppo sostenibile. La riconversione ecologica delle imprese, il consumo più efficiente di energia pulita, la diversa gestione del territorio e dell’agricoltura possono essere il volano per rilanciare la crescita e l’occupazione nel nostro Paese».
“SEL continuerà ad impegnarsi affinché la tutela e la salvaguardia dell’ambiente siano temi prioritari da affrontare nelle aule parlamentari, affinché – ha concluso De Petris – la difesa dell’ecosistema e del territorio non resti solo un annuncio”.