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Martedì, 1 dicembre 2015

Saeco-Philips, le proteste vanno avanti: lavoratori in corteo, sindaci al loro fianco

saeco

Partecipazione altissima al corteo contro i 243 licenziamenti decisi dalla Philips alla Saeco di Gaggio Montano, in provincia di Bologna. Un fiume di persone che dalla montagna si e’ riversato a valle: oltre 1.000 le persone che hanno manifestato, anzi “forse erano più di 2.000, non ci aspettavamo tanta gente e tanta solidarietà”, ammette parlando alla ‘Dire‘ il segretario della Fim-Cisl di Bologna, Marino Mazzini. Ai lavoratori della Saeco si sono infatti uniti, nella marcia dallo stabilimento di Gaggio Montano a piazza della Libertà a Porretta Terme, in tantissimi; e c’erano anche i sindaci dell’Alta valle del Reno, che hanno portato i gonfaloni dei loro Comuni, gli studenti del polo “Montessori-Da Vinci” di Porretta, i lavoratori della Demm (altra azienda in crisi della zona), il consigliere regionale di Sel Igor Taruffi e quello comunale di Forza Italia a Bologna Michele Facci, entrambi porrettani.

Il corteo, in testa al quale campeggiava lo striscione rosso delle Rsu Fiom e Fim della Saeco, e’ partito alle 9 e ha raggiunto la piazza di Porretta verso le 11. Lungo il percorso, allo striscione della Saeco si e’ affiancato quello della Demm. I commercianti porrettani hanno voluto ribadire la solidarieta’ che gia’ avevano mostrato ieri abbassando le serrande e unendosi ai manifestanti. Stefano Zoli (Fiom), Mazzini e due rappresentanti sindacali della Saeco hanno chiuso la manifestazione con una serie di interventi in piazza della Libertà, in cui hanno ribadito che “la proposta della Philips è del tutto inaccettabile”, chiedendo “il ritiro dei licenziamenti, un piano industriale credibile e un contratto di solidarieta’ di 36 mesi” e auspicando che il tavolo domani pomeriggio in Regione e quello annunciato dal Governo” portino una soluzione positiva.

In attesa dei prossimi sviluppi “il presidio davanti allo stabilimento proseguirà finche’ la Philips non cambierà idea sui licenziamenti, anche se sappiamo che il braccio di ferro proseguirà a lungo”, fanno sapere i sindacalisti, annunciando inoltre per domani un altro presidio “con qualche centinaio di persone” davanti alla Regione in concomitanza con il Tavolo di crisi. In viale Aldo Moro, Fiom e Fim, che non escludono “una mobilitazione in tutta la provincia”, chiederanno anche alla Regione di “interessarsi di tutte le situazioni di crisi nell’area appenninica, affiancando alla vertenza della Saeco quelle, ad esempio, della Demm e delle Terme di Porretta”. Una sorta di Tavolo unico di crisi per l’Appennino bolognese, necessario, secondo i sindacati, per scongiurare “una totale desertificazione del territorio, che gia’ non se la passa bene”.