Salario accessorio, Roma ha fatto il possibile. Se devo scegliere sto con i dipendenti
Sono arrivate le risposte del MEF alle controdeduzioni che l’amministrazione aveva inviato per replicare ai rilievi fatti, dal MEF stesso, riguardo al salario accessorio dei dipendenti capitolini. Purtroppo la linea del MEF continua a essere intransigente, mettendo persino in discussione la regolare costituzione del Fondo per la parte ‘variabile’, da cui l’amministrazione attinge gran parte delle risorse per pagare le indennità accessorie ai dipendenti capitolini.
Il MEF non concede alternative praticabili, né offre una via d’uscita all’amministrazione di Roma in termini di interpretazione di alcune norme. Basandosi solo su una serie di tecnicismi, il ragionamento degli ispettori del MEF porterebbe, in sostanza, a una inaccettabile e immotivata decurtazione generica dei salari dei dipendenti, già ridotti all’osso. Alcuni dei problemi contestati nascono negli anni ’90 a causa di un’ambigua formula contrattuale mai chiarita a livello nazionale, che vede coinvolta la quasi totalità degli Enti territoriali italiani. Come si comporterà il MEF nei confronti delle altre amministrazioni locali che presentano gli stessi problemi?
L’amministrazione di Roma ha lavorato con tenacia e serietà per rispondere a tutte le legittime sollecitazioni del Ministero. Abbiamo lavorato per definire un progetto di revisione e innovazione, basandolo sul merito e riportando nella legalità tutte le indennità percepite dai dipendenti di Roma Capitale. Abbiamo prodotto addirittura un atto unilaterale, necessario per continuare a erogare il salario accessorio ai nostri dipendenti, rischiando una frattura insanabile con le organizzazioni sindacali. Abbiamo subito le contestazioni dei dipendenti, che sono scesi in piazza a manifestare contro l’amministrazione, pur di sanare situazioni fuori controllo con responsabilità e coraggio. Abbiamo ricucito con pazienza le relazioni sindacali e superato le difficoltà su un settore delicatissimo come quello della scuola e siamo ormai pronti per chiudere il testo definitivo del nuovo contratto decentrato generale condiviso con i sindacati dei lavoratori.
Abbiamo fatto tutto ciò che era possibile per il bene dei dipendenti, dell’amministrazione e dei cittadini di Roma. Nuovi ostacoli sul percorso costruito con tanta fatica sarebbero inaccettabili, perciò abbiamo dato mandato agli uffici di trovare ogni possibile soluzione tecnica con il Ministero per superare anche questi problemi. Voglio però chiarire da subito che se, come assessore al Personale, dovrò scegliere da che parte stare, io sceglierò di stare con i dipendenti di Roma Capitale. Senza indugi né tentennamenti.
Non avrebbe alcun senso per me lavorare alacremente per dare serenità a 23 mila dipendenti e alle loro famiglie e, allo stesso tempo, garantire migliori servizi ai cittadini di Roma se il MEF rendessero ogni sforzo in tal senso completamente vano. Devono riconoscere che a Roma c’è un chiaro percorso di inversione di tendenza in atto. Basta con i ragionamenti astratti e i calcoli ragionieristici.”.
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