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Lunedì, 7 luglio 2014

Salerno, termovalorizzatore: secco no dalla federazione di Sel

Arriva un secco no dalla federazione provinciale di Sinistra ecologia libertà, alla realizzazione del termovalorizzatore in provincia di Salerno. «È apparso in questi giorni, su numerosi mezzi di informazione, il rinnovato interesse per la costruzione di un impianto per l’incenerimento dei rifiuti a Salerno – scrivono in una nota dalla federazione di Sel – Ministero dell’Ambiente, Assessorato all’Ambiente della Regione Campania e Presidenza della Provincia di Salerno in maniera frenetica e improvvisata sembrano tutti d’accordo sull’affare senza tener conto delle numerose comunità locali coinvolte e del fortissimo impatto che tale realizzazione avrà sull’ambiente, sulla salute pubblica e sull’economia del comprensorio dei Picentini».

«Le numerose comunità coinvolte subiscono da anni le conseguenze dell’inquinamento causato dalla presenza di numerosi impianti industriali e dalla presenza di ben quattro discariche mai bonificate: due a Sardone, una a Ostaglio e una a Parapoti – continuano – La realizzazione di un Mega-Inceneritore per il trattamento di 500.000 tonnellate all’anno rappresenterebbe un aggravamento della situazione a seguito di ulteriori inquinanti quali diossine, metalli pesanti e nanoparticelle conseguenti il processo di combustione. Tutto ciò accentuerà il rischio sanitario per le persone, danneggerà la qualità delle culture agricole e zootecniche tipiche del territorio e impedirà il naturale sviluppo economico, urbanistico e turistico dell’intero comprensorio dei Picentini».

«È necessario evitare questa sciagura e faremo la nostra parte, fino in fondo, per contrastare questa eventualità. La questione dei rifiuti deve essere affrontata e risolta subito in tutti i comuni della Campania attivando il corretto ciclo Integrato dei rifiuti verso il traguardo dei rifiuti zero: con la riduzione degli imballaggi alla fonte, una diffusa raccolta differenziata secco/umido porta a porta, il riciclo dei materiali recuperati, il compostaggio della frazione organica e il trattamento dei rifiuti indifferenziati rimanenti tramite impianti correttamente dimensionati alternativi all’incenerimento» concludono.

 

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