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Venerdì, 4 settembre 2015

Scalzi a Venezia, ancora adesioni alla Marcia. Che si moltiplica in altre città: Torino, Milano, Genova, Bologna, Roma, Bari, Palermo e tante altre

marcia piedi scalzi

Crescono le adesioni per l’iniziativa che chiede un radicale cambiamento delle politiche sull’immigrazione. In concomitanza con l’iniziativa a Venezia, “Marcia delle donne e degli uomini scalzi” anche a Torino, Alessandria, Milano, Trento, Trieste, Gorizia, Genova, Bologna, Perugia, Foligno, Roma, L’Aquila, Pescara, Avellino, Bari, Lecce, Matera, Palermo e Caltagirone.

Milano si terrà la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”. Appuntamento per 11 settembre, alle ore 21: partenza da porta Genova e arrivo alla Darsena. Sono già una sessantina le associazioni che aderiscono oltre a numerosi cittadini. Si svolgerà in contemporanea con l’analoga marcia di Venezia (e in altre città), alla quale parteciperanno anche attori e registi presenti alla Mostra internazionale di arte cinematografica. “Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha biso­gno di met­tere il pro­prio corpo in peri­colo per poter spe­rare di vivere o di soprav­vi­vere. È difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo”, scrivono sulla pagina Facebook gli organizzatori.

A Torino si è organizza la marcia che avverrà in contemporanea all’evento organizzato a Venezia l’11 settembre 2015 alle ore 17.00 dalla Mole Antonelliana, Via Montebello 20 che finirà in Piazza Castello.

Anche a Bologna l’appuntamento è per venerdì 11 settembre dalle 17 in piazza del Nettuno, per poi svolgere una marcia simbolica fino a piazza Roosevelt. All’iniziativa hanno aderito le organizzazioni metropolitane di Cgil Camera del Lavoro e Centro lavoratori stranieri della Cgil, Cisl, Uil, Pd, Sel, Arci Bologna, Libera, Emergency Emilia-Romagna, Act Emilia-Romagna, Tilt Emilia-Romagna, Comitato salviamo la Costituzione, Giancarla Cordrignani, Donne in nero.

Oltre che a Venezia, Milano, Torino e Bologna, la Marcia delle donne e degli uomini scalzi si terrà a:

  • Genova (11 settembre alle ore 17.00 da Piazza De Ferrari – organizzata da ARCI)
  • Alessandria (11 settembre ore 8.00 da Piazza Marconi)
  • Trento (11 settembre alle ore 18.00 da Piazza Duomo con ritorno a Piazza Duomo)
  • Trieste (11 settembre alle ore 17.00 da Stazione Centrale con arrivo a Piazza Unità d’Italia)
  • Gorizia (11 settembre alle ore 17.00 da Piazzale della Stazione Ferroviaria)
  • Perugia (11 settembre alle ore 8.30 da Piazza Italia)
  • Foligno (11 settembre alle ore 18.00 da Porta Romana)
  • L’Aquila (11 settembre alle ore 17.30 da Villa Comunale alla Prefettura)
  • Pescara (11 settembre alle ore 17.30 da Ponte del Mare)
  • Bari (10 settembre alle ore 17.30 da Piazza Ferrarese)
  • Lecce (11 settembre alle ore 18.30 da Porta Napoli)
  • Matera (11 settembre alle ore 18.00 da Piazza V. Veneto con arrivo a Piazza Pascoli)
  • Palermo (10 settembre alle ore 19.00 da Piazza Verdi)
  • Caltagirone (11 settembre alle ore 18.15 da Piazza della Rinascita con arrivo presso il Tribunale)

migranti-piedi-scalzi-corridoio-umanitario-a

Lo scopo è quello di chiedere un radicale cambiamento delle politiche sull’immigrazione. In particolare, l’apertura di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti. E sempre a Milano lunedì 7 settembre, alle Colonne di San Lorenzo (ore 21), l’associazione La Libellula organizza una veglia laica con lettura pubblica del libro “Il Cavallo e il soldato” di Gek Tessaro.

Si marcerà anche a Roma. L’iniziativa è promossa dal coordinamento dei volontari e delle volontarie che fornisce accoglienza e assistenza ai migranti e alle migranti in transito presso il Centro Baobab di Via Cupa di Roma. Sempre venerdì 11 settembre partenza alle 17 dal centro di via Cupa per arrivare alla Stazione Tiburtina , luogo effettivo e simbolico del viaggio del migrante, per poi farvi ritorno, al termine della marcia, per celebrare insieme ai transitanti la festa del Capodanno Etiope, in segno di fratellanza e di rispetto per la cultura e le tradizioni di ogni popolo.

Leggi partito da Venezia l’appello

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