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Mercoledì, 29 ottobre 2014

La polizia carica i lavoratori della Thyssen. Landini: governo risponda. Sel chiede le dimissioni di Alfano

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Sono circa 600 i lavoratori dell’Ast di Terni che da stamani stanno dando vita ad un presidio davanti all’ambasciata tedesca a Roma, per protestare contro la decisione della ThyssenKrupp di licenziare 537 dipendenti dell’acciaieria. Durante la manifestazione ci sono stati degli scontri e c’è stato un ferito tra gli operai. Al presidio è poi arrivato anche Maurizio Landini, che ha cercato di riportare la calma e parlare con le forze dell’ordine, per poi invitare i lavoratori ad avviarsi in corteo verso il Minisitero delle Sviluppo economico.

Parole dure quello del capo della Fiom, che chiede al governo di rispondere dell’aggressione nei confronti dei lavoratori. «Basta slogan, basta Leopolda. Renzi non si è fatto sentire, non so dov’è, qui non c’è mica la Leopolda. Si spaccano le teste ai lavoratori. In un paese di ladri se la prendono con chi lavora» il video delle dichiarazioni di Landini

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Intanto al Mise Il ministro Federica Guidi, incontra l’ad della società Lucia Morselli con la quale dovrà affrontare anche il tema dei turni nell’area a caldo dello stabilimento ternano che è stato l’origine del nuovo sciopero ad oltranza. La vertenza della società della Thyssen e le iniziative che il ministro intende intraprendere sono al centro anche del question time alla Camera cui interviene Guidi.

Un portavoce dell’ambasciatore tedesco ha ricevuto cinque operai della Ast di Terni. «E’ stato un incontro molto formale, noi abbiamo chiesto l’interesse dell’ambasciata per trovare le condizioni per una trattativa che rispetti in parte le nostre richieste su investimenti, volumi produttivi e un settore commerciale forte». Lo ha detto al termine dell’incontro Stefano Garzuglia, coordinatore Fiom della Ast di Terni che ha aggiunto che il portavoce si è impegnato a trasmettere all’ambasciatore la richiesta.

«L’unica mediazione possibile – dice Mario Ghini, Segretario nazionale della Uilm – è che la ThyssenKrupp cambi il piano industriale, ritiri tutte le procedure unilaterali che ha avanzato finora, provveda immediatamente al pagamento degli stipendi, speriamo che il Governo lo dica forte e chiaro al management dell’azienda».

«Dopo quanto avvenuto a Torino pochi giorni fa alla manifestazione della Fiom anche oggi la Polizia ha avuto una reazione eccessiva caricando i lavoratori delle Acciaierie di Terni che pacificamente manifestavano davanti all’Ambasciata tedesca a Roma. Le centinaia di lavoratori arrivati a Roma da Terni rischiano di vedere le loro ragioni oscurate da una inadeguata gestione della piazza da parte delle forze dell’ordine. Alfano renda conto di questo nuovo corso delle nostre forze dell’ordine che picchiano i lavoratori e i loro rappresentanti sindacali mentre lottano per difendere il loro posto di lavoro. Queste le conseguenze dell’attacco al sindacato lanciato da Matteo Renzi? Sel presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente al ministro Alfano per chiedere conto della incredibile gestione della piazza da parte dei rappresentanti delle forze dell’ordine. Visto che non è la prima volta che succede forse è il caso che il Ministro dell’Interno si dimetta».  Lo affermano il responsabile nazionale lavoro di Sel on. Giorgio Airaudo e il deputato di Sel on. Ciccio Ferrara dalla manifestazione degli operai di Terni in corso a Roma.

Su Twitter Nichi Vendola commenta : «L’ambasciata della Germania in Italia riceve gli operai della Ast di Terni, le forze dell’ordine italiane li picchiano. Ministro Alfano e governo Renzi la vicenda non finisce qui»

diretta di  repubblica

Commenti

  • paolo

    Le dimissioni le dovrebbe dare tutto il governo, e la CGIL subito sciopero generale minimo per una settimana

  • francesco

    Hai ragione. Alfano è un ministro di questo governo a trazione PD ed è più logico chiederne le dimissioni. Altrimenti si scade nel ridicolo, come certi presunti rappresentanti della sinistra interna del PD. Ecco alcune perle di questi signori:
    Stefano Fassina, “Voglio restare nel PD,la scissione non è inevitabile. Il nostro spazio è il PD”.
    Pierluigi Bersani,” Il PD è casa mia, non posso proprio pensare a una scissione. Renzi su di me può stare tranquillo davvero”. Da Otto e Mezzo, merc. 29/10/2014
    Pippo Civati, “Questa manifestazione non è contro il governo, ma contro politiche sbagliate” Sic!
    Intervista al corteo CGIL del 25/10/2014
    Gianni Cuperlo, non pervenuto.

    Morale della favola: Per fare una “sinistra larga e moderna” ispirata da Nichi Vendola in seguito alla scissione dal PRC, Sel e qualche recente transfugo di fede grassiana, sono obbligati a traslocare nel Partito Democratico di Renzi, sulla scia del…Migliore. Fine delle trasmissioni e degli equivoci stantii…