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Domenica, 12 luglio 2015

Scotto-De Petris: dal mondo della scuola richiesta d’ascolto. Stiamo valutando richiesta di incontro con presidente Mattarella

OXI_buonascuolaSITO

«In queste ore, dopo l’approvazione della legge voluta da Renzi, nel mondo della scuola sta crescendo una domanda di ascolto molto forte, rivolta alla politica e alle istituzioni. Continueranno le mobilitazioni e verranno messe in campo ulteriori iniziative di lotta». Lo affermano i capigruppo di Sel di  Senato e Camera Loredana De Petris e Arturo Scotto a margine dell’incontro con i comitati e i sindacati della scuola, promosso dal Comitato Nazionale di sostegno alla Legge di Iniziativa Popolare per una buona scuola per la Repubblica, in corso a Roma.

«Stiamo valutando, proseguono gli esponenti di Sel, di chiedere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella un incontro per domani per riportare al garante della Costituzione la preoccupazione di tanti operatori della scuola rispetto ai contenuti di una legge che ha determinato una larghissima area di dissenso. Dissenso, concludono De Petris e Scotto, che continuerà anche nei prossimi mesi».

Commenti

  • francesco

    ancora con questo “OXI” ma smettetela di fare i bambini e crescete (politicamente) almeno un pò. Davvero non ho mai visto una classe dirigente di un partito di sinistra così superficiale ed inadeguata. Ma no, scusate forse mi sbaglio, perchè quella del PRC non è sicuramente da meno.
    Francesco l’altro

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Per una volta sono d’accordo con te. Ovviamente nei contenuti appoggio senza riserve l’opposizione dura a questa ennesima fascistata di Renzi, ma con questi slogan che cercano di scimmiottare qualcosa che non c’entra proprio niente ci si fa solo una magra figura.

    P.S.
    Apprezzo l’idea di firmarti “Francesco l’altro”, almeno ci capiamo.

  • francesco

    Detestor mi rendo perfettamente conto di apparire come un reazionario, ma non lo sono. Probabilmente sono una persona eccessivamente prudente che diffida delle facili soluzioni e dai politici che ti “vednono” un mondo migliore un tanto al chilogrammo da pagare in comode rate ad interessi zero. Neanche a me piace Renzi e vorrei un governo autenticamente progressista e con una maggiore attenzione ai più deboli ma allo stesso tempo ciò che mi rendo conto sarebbe per noi davvero esiziale è un governo di incompetenti improvvisati, di parolai che non sanno andare oltre slogan fatti e che alla prova dei fatti, il misurarsi con la complessità della società contemporanea, non sanno che pesci prendere perchè tutto quello che sanno (praticamente poco o niente) lo hanno imparato leggendo bignami economici e politici sottobanco durante le riunioni di partito alle quale partecipavano per auto cooptarsi in ruoli per i quali non solo non avevano requisiti, ma neanche idea degli impegni che si stavano assumendo (la sinistra, non solo essa ovviamente, è piena di inadeguati arrampicatori che sono finiti in governi, giunte, società partecipate e in tutte le istituzioni pubbliche possibili solo attraverso il combinato disposto lottizzazione politica-cooptazione in assemblee ristrette di partito). Perchè credimi ancor peggio – per il paese – degli ultimi 3 governi (e puoi ben immaginare quanto poco valgano e quanto poco sia in sintonia con essi) sarebbe essere governati da un Vendola, un Fererro, un Salvini o un Grillo et simila.
    Francesco l’altro

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Sei sicuramente più esperto di me, come evinco da questo ed altri tuoi precedenti commenti, quindi rispetto la tua opinione, anche se non condivido l’ultima parte. Sicuramente Vendola governerebbe meglio degli ultimi tre governi, mentre chiunque saprebbe fare meglio di Renzi.

  • francesco

    Non scrivo con l’intento di manipolare ma con quello di alimentare una riflessione che arricchisca chi inteloquisce, me per primo.
    Riconosco che tra tutti i miei giudizi (personali sia chiaro) quello su Vendola è il più ingeneroso perchè Nicola è persona capace e tutt’altro che stupida. Ciò che gli rimprovero tuttavia è di aver scelto – nella decisione di contrapporsi all’attuale dirigenza PD – una “narrazione” banalizzante e sostanzialmente falsa. L’europa – come la democrazia – non è la migliore soluzione ma – già allo stato attuale – la meno peggio tra le opzioni possibili per il nostro paese (dato che la posizione fisico-geografica del paese è quella che è e non si può rimorchiare il nostro paese per avvicinarlo ad un continente diverso, sia esso ad est come ad ovest dell’Europa). Questo non vuol dire che la si debba accettare passivamente ma che siamo al’interno di un sistema complesso di governace in cui noi siamo uno dei componenti (tra l’altro che non gode di tutto questo credito dopo le performance dei governi Berlusconi che, sarebbe utile rammentare è stato eletto con il voto degli italiani, cioè di noi stessi intesi come comunità a prescindere dai singoli nostri orientamenti politici) e che quindi l’ambito di manovra, l’agibilità politica delle decisioni che si possono assumere non è libera come lo era per gli stati-nazione novecenteschi. Del resto l’opizione exit dall’Europa porterebbe più danni che benefici, specie alle persone meno abbienti (quelle che la sinistra vuole difendere). Ciò accadrebbe perchè se da un lato una moneta più debole dell’euro (cone nel caso del ritorno alla lira) ci favorirebbe nelle esportazioni, dall’altro ci penalizzerebbe nelle importazioni (a partire dall’energia che consumiamo o dei tanti prodotti e servizi low-cost che permettono, con la loro presenza, la calmierizzazione del mercato). Nel complesso la bilancia dei pagamenti protrebbe anche risultare a saldi invariati, forse addirittura leggermente positivi rispetto agli attuali ma dato che l’esportazione interessa benie servizi le ricadute positive andrebbero soprattutto a chi produce (con qualche briciola che ricadrebbe sotto forma di introiti fiscali; briciola e non molto di più, perchè oggi spostare finanziariamente un’azienda all’estero è molto facile), ovvero alla parte più ricca del paese, mentre il costo della vita medio aumenterebbe per effetto del’aumento del costo dei beni e servizi importati (penalizzando soprattutto i ceti medio-bassi). Senza contare che fuori da un sistema robusto (finanziariamente) come l’Europa saremmo molto più esposti alla speculazione internazionale che farebbe alzare notevolmente i tassi di interesse per poter continuare a finanziarci sul mercato dei titoli di stato; oggi i tassi restano bassi grazie all’azione della BCE che acquista i nostri titoli sul mercato secondario, ovvero presta i soldi alle banche con il vincolo di acqusito dei titoli di stato ottenendo così il duplice risultato di ternere bassi gli interessi sui titoli e ricapitalizzare gli istituti di credito che se saltassero con essi salterebbero i depositi dei risparmiatori; non dimentichiamoci che solo 1/4 circa del nostro debito, sotto forma di titoli di stato emessi, è in possesso di italiani, i restanti 3/4 sono in mano ad investitori esteri che se ne disfarrebbero rapidamente nel caso considerassero l’Italia non sufficientemente affidabile). Ciò che dunque contesto anche a SEL e Vendola (che in questo si sono, assieme a Landini e tanti altri a sinistra, accodati ai populisti Salvini e Grillo) è il voler far credere che sia possibiel avere “la moglie/marito ubriachi e la botte piena” mentre ciò e falso come anche le ultime vicende greche hanno confermato (come se ce ne fosse stato il bisogno), insomma per consolidare (o cercare di farlo) la propria scelta politica (di distacarsi dal PD; scelta in se che potrebbe anche non essere sbagliata) hanno iniziato a prenderci per i cosiddetti fondelli e questo, da un politico di sinistra, per quanto mi riguarda non è tollerabile e non sono disposto certo a tollerarlo.
    Francesco l’altro

  • nino

    quante chiacchiere per dire che in questa europa ti riconosci in pieno. Dillo, ma a che servono 50 righe?

  • nino

    non è che sei gennaro migliore?

  • francesco

    sono semplicemente una persona che cerca di riflettere evitando di agire in modo dilettantesco e controproducente.
    Quelli come te hanno solo una fortuna (fortuna è anche la nostra), che difficilmente sono determninati nella scelta di chi ci governa o amministra.
    Francesco l’altro

  • carla

    Francesco l’altro cambia aria se non riesci a dire una frase seria. Prova un pò dalle parti del PD ti capiranno meglio. Qui si lavora ed i deputati ed i senatori di Sel lo sanno bene. Conosci gli emendamenti presentati da Sel? Sicuramente no. Perciò aria se non riesci a stare sul tema della discussione. Si parla di SCUOLA Ti ricorda qualcosa?

  • francesco

    e si Carla, ma mi spieghi se SEL e la sua dirigenza politica sono così bravi e capaci, se sono instancabili lavoratori e difensori dei più deboli, come mai stiamo elettoralmente così scarsamente considerati? Eppure la crisi ha fatto arretrare le condizioni di vita di moltissimi di noi, un contetso dunque in cui elettoralmente la sinistra dovrebbe fare il botto e invece no, anzi è ridotta (elettoralmente) ai minimi termini. Chissà perchè? Forse perchè non è credibile ed è oramai considerata solo incapace di risolvere concretamnete qualsisiasi problema ma solo di chiacchierare senza costrutto? Capace solo di dire “Oxi” prendendo in prestito qualcosa che non è suo e che non ha neanche ben capiuto (visto che non mi sempra proprio che le recent scelte politche del governo Greco siano esattamente un capolavoro di strategia politica). Ma si sono io che sbaglio ad insistere sulla necessità di un ricambio pressochè generalizzato della classe dirigente di SEL e della sinistra tutta. Sono io che sbaglio perchè fino a quando ci saranno elettori che si consolano con slogan e pugni alzati (che tanto quando non si governa possono essere spesi a piene mani, non costano nulla) il loro posto al calduccio è assicurato a lungo. Certo si tratta di posti non di particolare prestigio, quanche scranno parlamentare ed in qualche consiglio ma per persone che sinceramente non hanno certo doti e capacità da spendere su altri tererni è tutto oro o grasso che cola.
    Francesco l’altro

  • Carla

    E vai Francesco ….tutti contro tutto Lega o 5 Stelle facile facile Ce facile e’ condannare Tsipras ed il suo senso di responsabilità Personalmente ho pianto per l’iliazione da lui e dal popolo greco subita.Tu eri in piazza a manifestare contro il governo italiano che su questa question ha solo ballato il valzer con Merkel

  • francesco

    No Carla è qui che ti sbagli, io non condanno Tsipras per il suo senso di responsabilità, che anzi trovo molto coraggioso. Critico l’avventurismo con cui sono stati gestiti, anzi buttati letteralmente al vento, 5 – dicasi cinque – mesi di trattativa fino all’indizione di un referendum ridicolo (non ridico l’istituto, certo, ma l’uso che ne è stato fatto in questa specifica occasione). L’opizione Grexit è più dannosa di qualsiasi riforma che la Grecia viene costretta ad affrontare e quest era chiaro fin da subito (se fosse diversamente allora perchè la Grecia non è uscita dall’Euro?).
    Questo contesto alla Syriza (ed ai nostri imitatori o emuli nazionali) che non si pouò e non si deve (è immorale olter che dannoso) usare a fini politico-elettorali questi argomenti. Non si possono evocare con faciloneria scenari che non esistono (tipo sostenere che l’uscita dall’Euro apra al bengodi) e, peggio ancora, agire politicamente come se invece rappresentassero realmente un’opzione.
    Con questo considero sbagliato ed immorale l’accanimento che alcuni paesi europei mostrano verso la Grecia (che ha tuttavia diverse colpe) ma più semplicemente che bisogna avere cautela sia con le parole e promesse elettorali, sia soprattutto con le azioni politiche perchè poi a pagare il prezzo più alto sono sempre le fascie più deboli ed una notet di gloria (effimera) non vale mesi ed anni di restrizioni e sacrifici aggiuntivi.
    Francesco l’altro

    ps. per quanto io sia distante dalle politiche dell’attuale governo italiano e per quanto diffidi del suo Presidente del Consiglio è francamente surreale lamentarsi della sua azione in questo contesto dato che se alla fine una mediazione è stata raggiunta (per quanto molto onerosa) lo si deve anche all’azione del governo italiano che non si è supinamente accodato alle posizioni tedesche e degli altri paesi più intransigenti ma ha spalleggiato la Francia nello spingere verso il raggiungimento di un accordo