Scuola, al via al Senato la discussione. Sel: Opposizione strenua contro questa legge
Inizia tra proteste e scambi di accuse la discussione generale nell’aula del Senato del ddl scuola che arriva senza l’ok della commissione Istruzione e senza relatori dunque nella versione originale uscita dalla Camera. Ora si attende che il governo presenti un suo maxiemendamento che riprende quello depositato ieri dai relatori Francesca Puglisi e Franco Conte e su cui verrà posta la fiducia. Il primo a prendere la parola è stato Andrea Marcucci (Pd) presidente della Commissione Istruzione che ha elencato i punti qualificanti della proposta fatta ieri dai relatori, proposta che ha cercato di accogliere anche alcune proposte emendative delle opposizioni. E poi ha ricordato che lavori della Commissione sono stati affaticati dal numero degli emendamenti: prima oltre 2000 e poi i circa 700 subemendamenti presentati oggi. Durissima la reazione di Paolo Romani di Forza Italia che ha invitato il presidente del Senato Pietro Grasso a richiamare all’ordine Marcucci perchè avrebbe, a suo dire, tenuto un fuorviante intervento parlando del merito del ddl e non del “pasticcio inestricabile” fatto in Commissione che ora porta il governo a ripresentare in aula il testo originario.
Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha reagito difendendo Marcucci: “Si tratta di una prassi normale che quando i provvedimenti arrivano in aula senza relatori si ritorni a ddl originario” e poi ha rinunciato a parlare per i fischi e le proteste. “Scilipoti non mi fai impressione strilla quanto vuoi”, ha detto Zanda. “L’intervento da opposizione di Romani – ha detto ancora il capogruppo Pd – e’ privo di sostanza regolamentare e privo di faire play nei rapporti del Senato”. Ad attaccare il governo anche Michela Montevecchi del M5s e Gian Marco Centinaio della Lega. Dura Alessia Petraglia di Sel: «Dal 3 giugno potevamo votare gli emendamenti in Commissione ma la maggioranza ha messo in atto ostruzionismo, abbiamo votato solo 10 emendamenti il 15 giugno. Poi i tempi si sono improvvisamente dilatati. Il governo ha messo in atto le peggiori pratiche antidemocratiche».
«Continueremo con tutti i mezzi, in Parlamento e fuori del Parlamento, a opporci alla pessima riforma della scuola che il Governo sta per imporre con il voto di fiducia dopo aver impedito al Parlamento di discuterla e modificarla». Ha affermato la senatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto e capogruppo di Sel a Palazzo Madama. «Oggi stesso – prosegue – voteremo la pregiudiziale di costituzionalità da noi presentata. Tutti i senatori che intendono davvero impedire che venga approvata una riforma che danneggerà in modo gravissimo l’intera scuola italiana, avranno in quel voto l’occasione migliore per sconfiggere sia un riforma sbagliata che la prepotenza del governo».