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Lunedì, 31 agosto 2015

Scuola, ambiente, lavoro e democrazia: otto referendum con l’obiettivo di “tornare a contare”

Potenza, Contiamoci per tornare a contare

Quattro temi – scuola, ambiente, lavoro e democrazia – per otto referendum con l’obiettivo di “tornare a contare”, sono stati presentati stamani, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dal responsabile provinciale di “Possibile”, Renato Armignacco, dalla coordinatrice regionale e dal parlamentare di Sel, Maria Murante e Giovanni Barozzino, e dal rappresentante di Sinistra Lavoro, Ciccio Cirigliano.

Il comitato promotore è composto anche dalla Fiom, da Rifondazione Comunista, dall’Arci e da Comunità lucana. La raccolta delle firme, iniziata a luglio, proseguirà fino al 30 settembre. Il primo e il secondo quesito (con il titolo “Democrazia”) riguardano l’eliminazione dei capilista bloccati e delle candidature plurime, e l’eliminazione della legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza, capilista bloccati e candidature multiple; dal terzo al quinto (“Ambiente”) si punta ad abrogare l’ipotesi di trivelle in mare, il carattere strategico delle trivellazioni e le procedure speciali per le grandi opere. Il sesto e settimo (“Lavoro”) riguardano l’esclusione del demansionamento e la tutela dei lavoratori dai licenziamenti illegittimi. Con l’ottavo, infine, (“Scuola”) si chiede l’eliminazione del potere di chiamata del preside-manager. “Sono quesiti importanti – hanno detto gli organizzatori – a partire dal carattere strategico delle estrazioni petrolifere e dallo ‘Sblocca Italia’, che riportano al centro temi cruciali per l’Italia e per il Mezzogiorno, e soprattutto per la tutela dei lavoratori e dei cittadini”.

Commenti

  • Enrico Matacena

    I temi sono importantissimi , ma illudersi di raccogliere le 500mila firme entro fa fine di settembre, per giunta senza nemmeno una discussione preliminare tra i militanti , è assolutamente illusorio,e tentarlo non è solo una perdita di tempo ,ma ma una pessima figura verso i nostri simpatizzanti. Ricordiamoci che anche 2 anni fa abbiamo fatto questa corsa settembrina con miserrimi risultati, ripiegando poi su una proposta di legge di iniziativa popolare. Bisognava cominciare a ottobre , al lime a settembre, per avere 3 mesi davvero utilizzabili per la raccolta firme, anche così si slitta di un anno. Meglio tardi che mai . Davanti a questi pasticci organizzativi,mi cadono le braccia. Con il rewferendum per acqua e nucleare, ci fu ben altra organizzazione.

  • artemi

    E grazie!!c’era questa censura?e addirittura l’idiota boicottaggio dei docenti che hanno visto partire la cosa da altri e x capriccio hanno boicottatoa cosa cambiava?che intanyo in un anno avremmo limitatoi i poteri di un ds(cosa non da poco!!!)e ora aspetteremmo 3anni..da dissennati e da scemi
    .e gli italiani saranno cpntro ancora di più. Non si poteva capire che QUEStA ERA L’UNiCa MOSSA DA BATTERe A FERRO CALDO?intanto si procedeva con ricotsi e altre mosse ma si sensibilizzava sempre più…non jo parole. Ma sappiate cjre il 6 settembre tanti hanno capito che è tatdi e si sentono presi in giro.
    .e non verranno….

  • Enrico Matacena

    8 referendum su temi diversi sono un grossolano errore di strategia.Non si metterà nessun argomento a fuoco e non si riuscirà ad ottenere la mobilitazione necessaria. Le lotte si fanno con il cervello e non solo con il cuore. E’ un’enorme sciocchezza dire che bisogna battere il ferro caldo , quando poi ci si da solo martellate sulle mani.