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Martedì, 19 maggio 2015

Scuola, la Camera approva i super presidi. Sel: Renzi non ha ascoltato è andato dritto per la sua strada

È stata approvato l’articolo più discusso del ddl Scuola, quello che affida ai presidi la scelta e la valutazione dei docenti del proprio istituto. Dunque nonostante le proteste del mondo della scuola, non cambia l’impianto dell’articolo 9 a cui però sono stati introdotti alcuni ritocchi durante l’esame di ieri in aula alla Camera. Tra queste, la norma antiparentopoli a firma del Movimento 5 stelle (i dirigenti scolastici non potranno nominare professori parenti), il ‘lodo Gae’ che prevede che le Graduatorie a esaurimento saranno chiuse – con il Piano assunzionale 2015 – solo “se esaurite” e la salvaguardia degli idonei al concorso a cattedre 2012. Per loro l’assunzione arriverà il 1° settembre 2016 e proseguirà negli anni successivi – ed è questa la novità introdotta in aula – fino all’esaurimento di tutti gli idonei.

«Renzi ha preso in giro il mondo della scuola. Il Premier nei giorni scorsi ha ipotizzato un dialogo che in realtà in Parlamento non si è trasformato in nulla. Il Pd e la maggioranza hanno tirato dritto sull’articolo 9, quello che stabilisce i super poteri del preside, come se nulla fosse. Nonostante il mondo della scuola fosse incendiato dalla rabbia e da un sentimento di umiliazione. Mi auguro il Pd pagherà caro questo atteggiamento contro la scuola e chi ci lavora» è il commento del capogruppo di Sel Arturo Scotto.

In giornata potrebbe essere invece sciolto il nodo sull’articolo che istituisce il 5 per mille alle scuole (il 17). Le ipotesi allo studio sono di diverse: ulteriore innalzamento del fondo perequativo (al momento è al 20%); doppia scenta per il contribuente in sede di dichiarazione dei redditi: una per il no profit e una per le scuole che ne potranno usufruire dal 2016; e in ultimo, una parte che Pd chiede di rimandare l’attuazione della norma a un futuro decreto legislativo del Miur.

L’assemblea ha poi approvato l’articolo 8 del ddl sull’organico dell’autonomia: con la riforma l’anno scolastico 2015/2016 diventa un anno transitorio, in cui gli albi – in cui saranno inseriti i docenti – avranno estensione provinciale. La riforma vera e propria quindi partirà dal 2016 con l’istituzione delle “Reti di scuole” che corrisponderanno a un determinato ambito territoriale a cui saranno legati i professori. Quindi più mobilità (i docenti potranno insegnare in più scuole della Rete) e probabilmente meno segreterie. L’articolo 8 infatti prevede che le Reti potranno accorpare le segreterie amministrative, riducendo di fatto il fabbisogno del personale Ata.

Mancano, invece, da approvare – tra quelli esaminati – l’articolo 10 che contiene il Piano straordinario di assunzioni 2015 e l’articolo 6 sugli istituti tecnici superiori. Per quanto riguarda il 10 mancano ancora da votare tre emendamenti accantonati sull’insegnamento dell’educazione fisica e all’articolo 6 un emendamento per finanziare l’Isia (l’Istituto superiore per le industrie artistiche) e per la “graduale” statalizzazione degli istituti musicali pareggiati.

Commenti

  • paolocel

    Renzi non è più sinistra perché si libera dalla mala alleanza con SEL o
    dal collegamento stretto con la C.G.I.L.Scuola nella politica per la
    scuola? Perché vuole abbandonare una tradizionale retorica tutta di cuore e
    pochissimo cervello? Rispondete col malaguro? Mi si perdoni qualche considerazione.

    Neppure il vecchio Partito Comunista Italiano era mai stato in nessun momento
    della sua storia tanto “di sinistra” al punto di sostenere
    qualcosa di velleitario e nefasto come il governo Tsipras o da
    nascondersi la natura fascista dei 5 stelle.
    Figuriamoci
    poi se può sostenerlo il PD, un partito nuovissimo, che nasce dalla
    fusione, tra gli eredi in crisi di partiti che da molto tempo si
    stimavano nella lotta per lo sviluppo sociale nei “limiti
    militarmente dati” della democrazia liberale.

    La parte amica e più progressista della Democrazia Cristiana che si
    fonde con la parte amica e moderata del vecchio Partito Comunista, in
    un partito da farsi nuovo del tutto e continuatore di nessuno dei
    due.

    E in quella parte moderata, che era lo stesso nucleo largo del P.C.I.,
    su idee come “sinistra” o “sinistra operaia
    rivoluzionaria” o “rivoluzione socialista ” o “Rosa
    Luxenburg” o “sinistra anticapitalista antagonista”
    era dai tempi di Togliatti, dalla Spagna, da Salerno, che non se ne
    stava più nemmeno a ragionare. Forse, alle brutte, solo per il caso
    triste di dovergli ancora sparare come in Spagna.

    Ci furono, almeno apertamente, solo gli “elementi criminali”
    del dopo Resistenza e gli espulsi del Manifesto con idee simili.

    E ancor più, dopo il glorioso ’68 e gli altri lugubri anni,
    arrivati felicemente alle Brigate Rosse, non se ne dovette
    giustamente neppure più parlare, nemmeno per scherzo. Con Occhetto o
    con Veltroni e ancora dopo, come prima, come sempre, da voi sono
    venuti i nemici peggiori.

    Certo la forza del passato non esclude che si creino assetti completamente
    nuovi e l’Italia di cose bizzarre politicamente è maestra.

    Ma c’è un limite.

    Renzi non è assolutamente l’ultimo degenere segretario di un partito
    operaio comunista, anche se apparentemente lo pensano ancora Crozza e
    tantissimi in fuga dalla realtà. Quel partito, fondato nel 1921 è
    stato disciolto nel 1991.

    Ci vogliamo almeno ricordare che quest’altro non è un partito
    comunista collegato ad un omologo sindacato comunista dei
    lavoratori, ma è un partito popolare interclassista e democratico,
    fuori dai sindacati, nato solo nel 2007?
    Erede certo di Togliatti, ma allo stesso modo che di De Gasperi, Moro o
    Fanfani.

    Come si possono rivolgere a Renzi le stesse identiche critiche che le
    stesse identiche minoranze estremiste rivolgevano a Togliatti o a Berlinguer
    E basta! Nessun partito
    definitivamente socialdemocratico, si può mescolare seriamente, se
    vuole rimanere in Europa in quella famiglia politica, con famigle
    politiche opposte, specie di agressivi e rancorosi come SEL o 5
    Stelle o quel partito, ancor più fascista (cioè sia più fascista,
    sia più pericoloso) dei magistrati.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    La senti la sirena? Tranquillo, arrivano, non ti preoccupare, arrivano (cit. Cruciani).

  • MARIA ROSARIA

    NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE LE ASSURDITA’ CHE IL PD STA METTENDO IN ATTO !! SI STA DIMOSTRANDO UNA VERA DELUSIONE PER MILIONI DI PERSONE E TUTTO QUESTO LO PAGHERA’ CARO ALLE PROSSIME ELEZIONI !

  • Guido

    Perchè mai qualcuno dovrebbe non ascoltare ma seguire le indicazioni di chi rappresenta il 2% del Paese?