Scuola, rinviati i corsi anti-omofobia su pressione della Cei. Vendola: atto oscurantista e bigotta ipocrisia
Allarme, la scuola italiana apre alla “dittatura di genere”. In altri termini alla normalizzazione dell’omosessualità. La “colpa” è di tre volumetti dal titolo ‘Educare alla diversità a scuola‘ destinati alle primarie e secondarie di secondo grado. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, durante la prolusione di apertura del Consiglio permanente dei vescovi, poi ripresa da Avvenire, non ha usato mezzi termini: la scuola pubblica sta diventando un immenso campo di rieducazione perché quei libretti “instillano preconcetti contro la famiglia e la fede religiosa”. Un monito indirizzato forte e chiaro al governo Renzi e al ministro competente.
Che subito, a quanto pare si sono adeguati. Il ministero dell’Istruzione ha rinviato “a data da destinarsi” i corsi anti-omofobia, due giorni di formazione per insegnanti che erano previsti questa settimana. Rinvio pervenuto con circolare inviata ai presidi di elementari, medie e superiori il 20 marzo scorso. E per quanto riguarda i tre volumetti per ora sono in ghiacciaia.
Tra le frasi colpevoli contenute nei volumi:
I RAPPORTI OMOSESSUALI “Sono naturali? Sì. Il sesso tra le persone dello stesso sesso è presente in tutta la storia dell’umanità, sin dall’antica Grecia”
LUOGHI COMUNI DA SFATARE “Un pregiudizio diffuso nei paesi di natura fortemente religiosa è che il sesso vada fatto solo per avere bambini”
«Cercare di impedire che nella scuola della Repubblica Italia si combatta il morbo dell’omofobia è l’altra faccia dell’oscurantismo e dell’ipocrisia bigotta, che tanti danni ha provocato nel nostro Paese e in tante famiglie. Mi aspetto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dalla ministra della Pubblica, sottolineo Pubblica, Istruzione, parole chiare e atti conseguenti affinché l’Unar continui ad operare nella sua battaglia di civiltà». Cosi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà.