Sei in: Home › Attualità › Notizie › Se ora i diritti civili diventano la bandiera di Berlusconi
Giovedì, 23 ottobre 2014

Se ora i diritti civili diventano la bandiera di Berlusconi

«Sui diritti civili serve un cambio di passo anche da parte della sinistra che li ha sempre considerati un argomento da salotto». Spero che dopo le aperture di Berlusconi alle unioni civili e allo ius soli ci si interroghi un po’ di più su quanto sta succedendo, sulla credibilità della sinistra oggi. Perché se si è ribaltato il mondo e Berlusconi ci prende pure per il culo, se la gente non capisce più la differenza tra la destra e la sinistra, non è perché è rimbecillita, ma perché gli sono stati dati tutti i motivi per farlo.

Abbiamo perso venti anni dietro al Vaticano, agli umori e alle farneticazioni dei Binetti e dei Fioroni di turno senza muovere un dito, per poi arrivare al 2014 e farci scavalcare a sinistra da due conservatori come Berlusconi e Renzi. Intendiamoci, non prevedere le unioni civili per gli etero e non disciplinare i matrimoni omosessuali non va per niente bene e lo ius soli è troppo temperato. Ma chi c’era prima non è stato capace di fare nemmeno questo.

Oggi con quale credibilità chi ha occupato il campo della sinistra negli ultimi anni, magari stando pure al governo, potrà criticare questi avanzamenti e chiederne di ulteriori? Nessuna. Per questo Renzi sfonda ovunque, non solo a destra come vorrebbe pensare un pezzo di vecchia sinistra per autoassolversi. Per questo ogni volta che la bandiera dell’opposizione la prende in mano, per esempio, D’Alema, Renzi cresce nei sondaggi. Quindi, con tutto il rispetto, forse per creare un’alternativa a Renzi c’è bisogno anche che chi ha dettato la linea negli ultimi anni magari non ci resti per altrettanti.

Commenti

  • Luca

    Acuta analisi, purtroppo.

  • Quaranta Angelo Aiace

    Non riesco a capire come gli italiani, non gli australiani, tartassati dall’ormai uomo di destra Renzi , senza lavoro ed ora anche tutele abbia preso a suo tempio il 42% dei voti. Speriamo che alla prossima elezione la dura reltà dei senza lavoro si riversi su un altro partito. Dlolente nota è la divisione dei partiti realmente di sinistra che non riesscono a trovare un accordo programmatico e non di facciata per tentare una lotta ch abbia una minima possibilita di ostacolare u partito che fa peggio del tanto vituperato Berlusconi