Sel: Atene punita perché si è ribellata a regole antidemocratiche. Se l’Europa non cambia esploderà
«Nelle ultime drammatiche giornate – dichiara la presidente del Gruppo Misto-SEL al Senato Loredana De Petris – non abbiamo assistito alla difficile ricerca di un accordo economico ma a un brutale esercizio di potere. La Grecia doveva essere punita per aver osato mettere in discussione le regole antidemocratiche vigenti nell’Unione europea. L’eurogruppo a egemonia tedesca ha imposto condizioni che lo stesso Der Spiegel ha definito ‘un catalogo di atrocità’ per lanciare un monito verso i Paesi tentati dal seguire l’esempio greco. E’ stato persino tentato un vero colpo di Stato, per rovesciare il governo democraticamente eletto appena pochi mesi fa».
«In questa condizione difficilissima – prosegue la presidente De Petris – esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio al primo ministro Tsipras, che sta facendo il possibile per rendere meno feroci le condizioni imposte al suo popolo e che sembra essere il solo a conservare l’idea di Unione europea che era propria dei suoi fondatori».
«Nel corso di questa vicenda così decisiva per le sorti non della sola Grecia ma dell’intera Europa – afferma poi la presidente del Gruppo Misto-SEL – il presidente Renzi ha assunto posizioni ondivaghe e spesso ambigue e l’Italia ha avuto, come è ormai la regola, un ruolo assolutamente secondario».
«Quel che è ormai assolutamente chiaro – conclude la senatrice di SEL – è che l’Unione europea non può più andare avanti così. E’ urgentissimo un cambiamento profondo, a partire da una conferenza sul debito e dalla revisione dei Trattati. Se l’Europa non ritrova le sue ispirazioni originarie, dalle quali è ormai lontanissima, la disgregazione sarà inevitabile».
Per Arturo Scotto capogruppo Sel alla Camera «Con l’accordo di oggi è stata scongiurata la linea tedesca che voleva il Grexit. I paladini dell’austerity hanno provato a fare un ricatto nei confronti di Tsipras, hanno provato a piegarlo, hanno provato a soffocare nella culla la possibilità di un altro discorso sul futuro della Grecia e dell’Europa. Il vero obiettivo politico del governo tedesco, e dei paladini dell’austerità, è fare fuori l’anomalia di un governo di sinistra, quello guidato da Tsipras, e dire a tutta l’Europa che non c’è alternativa all’austerità, non salvare la Grecia e il suo popolo».
«Tsipras ha detto che questo accordo consentirà alla Grecia di tornare a respirare. Bene, tuttavia la vicenda greca, prosegue il capogruppo di Sel, ci dice che bisogna riflettere molto seriamente sui trattati europei, sulla loro modifica e sul tema della ristrutturazione del debito. Occorre che il governo italiano scelga da che parte stare. La funzione di mediazione va bene, prosegue Scotto, ma è necessario costruire un’alleanza del sud, l’alleanza dei paesi del Mediterraneo, per rimettere al centro la crescita e la redistribuzione. Vista l’intransigenza tedesca vorrei che lo stesso trattamento utilizzato con la Grecia venisse riservato anche quei paesi che abitualmente sforano i parametri. La Germania non rispetta i parametri di Maastricht da molti anni. Allora, conclude Scotto, se questa Europa ha dato tre giorni a Tsipras lo faccia anche con i tedeschi».
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