Sel, interpellanza urgente per condizioni di lavoro in Calabria
È stata presentata oggi dai senatori di Sel un’interpellanza al Presidente del Consiglio Matteo Renzi circa la drammatica situazione che vivono migliaia di lavoratori precari in Calabria.
«Nella Regione Calabria sono oltre venticinquemila i percettori di ammortizzatori sociali in deroga – scrivono i senatori di Sel – e sono circa cinquemila gli Lsu/Lpu, che da oltre vent’anni sono precari impiegati nella Pubblica Amministrazione, in qualità di “detentori di sussidio” che, pur svolgendo gli stessi lavori dei pubblici dipendenti, non godono degli stessi diritti e delle garanzie sul piano economico. Peraltro gli impegni assunti dalla cabina di regia convocata il 16 ottobre scorso presso la Presidenza del consiglio sono stati completamente disattesi dato che a fronte delle annunciate due mensilità del 2013 – scrivono – nei giorni scorsi la Prefettura di Reggio Calabria ha ricevuto la promessa dell’arrivo di uno stanziamento a breve, di ventidue milioni di euro, bastanti a coprire poco più di una sola mensilità per i venticinquemila lavoratori»
Per i sentori di SEL questa situazione non è più tollerabile dato che “migliaia di lavoratori continuano a restare privi di qualsiasi sostegno al reddito, senza garanzie sul piano economico e senza alcuna prospettiva di ricollocazione nel circuito lavorativo. Una situazione che ha già provocato una forte protesta dei lavoratori che, nei giorni scorsi, hanno bloccato traghetti e autostrade della Regione, per richiamare l’attenzione del Governo»
Nell’interpellanza le senatrici e i senatori di Sinistra Ecologia e Libertà (De Petris, Petraglia, Barozzino, Cervellini, De Cristofaro, Stefàno e Uras) chiedono al presidente Renzi se dal prossimo incontro, programmato per il 12 novembre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, «intenda farsi carico dei problemi occupazionali e sociali della Calabria, garantendo, oltre alla certezza di risorse, l’avvio di politiche attive per promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo, attivando al contempo interventi strutturali finalizzati al rilancio economico, sociale e produttivo della Regione».