Sel: Italia revochi accordo di cooperazione militare e sospenda fornitura armi ad Israele
«Si moltiplicano gli appelli internazionali per chiedere l’embargo delle forniture di armi ad Israele. Il blocco della fornitura delle armi sarebbe previsto dalle normative di molti paesi, in l’Italia la legge 185/90 Infatti non si possono vendere armi a paesi in guerra. E Israele in guerra lo è, nonostante si continui a parlare di “autodifesa”. L’Italia nel 2005 ha stipulato un accordo di cooperazione militare con Israele. A che serve questo accordo: per fare le stragi di civili e occupare la striscia di Gaza?» Lo afferma il deputato pacifista di Sel Giulio Marcon, firmatario dell’appello pubblicato nei giorni scorsi dal Guardian e sottoscritto da intellettuali e artisti (Ken Loach, Slavoj Zizek e Richard Falk), attivisti e di premi nobel per la pace (Desmont Tutu, Betty Williams, Jody Williams, Perese Esquivel).
«Le stragi di questi gironi non hanno niente a che vedere con “l’autodifesa, non sono mirati, ma volutamente indiscriminati e violano i principi del diritto internazionale umanitario. Israele questa guerra la fa con armi comprate negli Stati Uniti e da molti altri paesi, tra cui l’Italia, che ha appena rifornito Israele di due caccia M-346 (su un totale di 30), prodotti dalla Alenia Aermacchi. L’Italia deve al più presto revocare quell’accordo di cooperazione militare e bloccare immediatamente le forniture di armi ad Israele. Se si vuole essere credibili come attori impegnati per un negoziato possibile non si può essere complici della guerra e della violazione dei diritti umani», conclude Giulio Marcon.
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