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Sabato, 2 agosto 2014

Senato, nessuna trattativa ma impegnati a cambiare una riforma che non ci piace

altan

Siccome leggo sui giornali diverse imprecisioni sulla discussione che si sta svolgendo in queste ore tra il governo e Sinistra Ecologia Libertà sulla riforma costituzionale, vorrei fare qualche precisazione.

La nostra non è una trattativa che può far cambiare orientamento al nostro gruppo sul voto finale che daremo sul provvedimento. Questo perché la parte più significativa della riforma, cioè i primi due articoli, sono stati approvati in questi giorni, nonostante la nostra opposizione, anche utilizzando una tecnica estremamente discutibile in materia costituzionale come quella del ‘canguro’, che ha cassato molti nostri emendamenti.

Quindi noi, ovviamente, voteremo contro la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Continueremo la nostra battaglia alla Camera e poi di nuovo al Senato nella terza lettura. E se l’impianto sostanziale resterà lo stesso anche dopo i passaggi istituzionali futuri, organizzeremo i comitati per il No quando si terrà il referendum confermativo.

In queste ore stiamo discutendo con il governo altri punti della riforma, come gli strumenti della democrazia diretta, il sistema delle immunità e le modalità di elezione del Capo dello Stato. Cioè gli altri articoli del testo, il cui esame ricomincerà lunedì. Si tratta ovviamente di punti importanti, e se ci sarà la possibilità di ottenere miglioramenti faremo la nostra parte. Perché rifiutiamo in partenza l’idea del ‘tanto peggio tanto meglio’. Ma il nostro giudizio su questa riforma rimane fortemente negativo e continueremo la nostra battaglia, anche fuori dal parlamento. Non è certo così che si curano le ferite della democrazia italiana e quel deficit di rappresentatività tra cittadini e istituzioni che sempre più, purtroppo, attraversa il nostro Paese.

*senatore di Sinistra Ecologia Libertà

Commenti

  • ciccio

    Sai cosa interessa a Renzi del vostro voto contrario? Sarete comunque complici se non ucirete da quell’aula

  • Silvio de Lutiis

    non trascuriamo gli strumenti di democrazia diretta. In una fase storica in cui la democrazia rappresentativa sia nella versione parlamentare sia nella visione presidenzialistica è fortemente in crisi introdurre strumenti di democrazia partecipativa è molto importante anche più della pessima riforma del Senato.

  • Silvio de Lutiis

    mi rivolgo al gruppo Senato di Sel per battersi per introdurre il referendum propositivo e per semplificare la procedura delle leggi di iniziativa popolare introducendo l’obbligo della risposta parlamentare o in alternativa il referendum propositivo. Un altra riforma da introdurre sono i referendum obbligatori sia per le riforme costituzionali ( io lo farei anche per le leggi elettorali ) ma sopratutto referendum obbligatori per i trattati internazionali. ( avremmo degli strumenti adeguati per combattere il tratttato transatlantico ed altri trattati che possono stravolgere le nostre vite ). Queste dovranno essere le prossime battaglie di Sel così nei prossimi anni potremo fare delle battaglie contro le politiche neoliberiste sia nelle istituzioni ma anche coinvolgendo i cittadini.

  • Dario

    Ma scusa, che cambia? Non critico affatto l’uscire per protesta, ma si può un dare un segno forte una volta, due, non sempre. Tanto vale che restino in aula visto che è il loro mestiere.

  • Ennio

    guarda che stai scrivendo le favole,le riforme che si stanno discutendo ora prevedono addirittura l’innalzamento delle firme necessarie per i referendum e le leggi popolari SVEJAAAA!!!

  • Ennio

    Purtroppo chi in questo momento si trova a governare l’italia,gioca tutto sul fatto che il popolo è completamente disinformato,distratto e disinteressato,partecipare ai lavori d’aula,non farlo,a che serve? Bisogna fare INFORMAZIONE VERA solo così,forse,capendo,le persone potranno pretendere il ritorno alla democrazia.

  • Luca

    Immagino tu sappia che la secessione dell’Aventino in era Fascista, pur essendo una manovra coerente e nobilissima, non portò a nessun risultato, in quanto Mussolini legiferò in assenza delle opposizioni. Un Bis non sarebbe la soluzione.