Senato, nessuna trattativa ma impegnati a cambiare una riforma che non ci piace
Siccome leggo sui giornali diverse imprecisioni sulla discussione che si sta svolgendo in queste ore tra il governo e Sinistra Ecologia Libertà sulla riforma costituzionale, vorrei fare qualche precisazione.
La nostra non è una trattativa che può far cambiare orientamento al nostro gruppo sul voto finale che daremo sul provvedimento. Questo perché la parte più significativa della riforma, cioè i primi due articoli, sono stati approvati in questi giorni, nonostante la nostra opposizione, anche utilizzando una tecnica estremamente discutibile in materia costituzionale come quella del ‘canguro’, che ha cassato molti nostri emendamenti.
Quindi noi, ovviamente, voteremo contro la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi. Continueremo la nostra battaglia alla Camera e poi di nuovo al Senato nella terza lettura. E se l’impianto sostanziale resterà lo stesso anche dopo i passaggi istituzionali futuri, organizzeremo i comitati per il No quando si terrà il referendum confermativo.
In queste ore stiamo discutendo con il governo altri punti della riforma, come gli strumenti della democrazia diretta, il sistema delle immunità e le modalità di elezione del Capo dello Stato. Cioè gli altri articoli del testo, il cui esame ricomincerà lunedì. Si tratta ovviamente di punti importanti, e se ci sarà la possibilità di ottenere miglioramenti faremo la nostra parte. Perché rifiutiamo in partenza l’idea del ‘tanto peggio tanto meglio’. Ma il nostro giudizio su questa riforma rimane fortemente negativo e continueremo la nostra battaglia, anche fuori dal parlamento. Non è certo così che si curano le ferite della democrazia italiana e quel deficit di rappresentatività tra cittadini e istituzioni che sempre più, purtroppo, attraversa il nostro Paese.
*senatore di Sinistra Ecologia Libertà
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