SI interroga il governo: dopo le inchieste sul ruolo opaco di Turchia, Qatar e ambienti Usa che iniziative?
Quali urgenti iniziative il governo italiano intende assumere per impedire la vendita di armi ai Paesi responsabili di aver supportato direttamente o indirettamente Daesh .
E’ la richiesta che i deputati di Sinistra Italiana hanno fatto al governo italiano, in un’interpellanza urgente che e’ stata discussa stamani nell’Aula di Montecitorio.
Tutto nasce da un’inchiesta apparsa qualche giorno fa su Il Sole 24 ore in relazione al traffico d’armi internazionale e in particolare sulla fornitura di armi a formazioni estremiste legate al terrorismo e i ruoli di Turchia, Qatar e Stati uniti d’America.
Nell’inchiesta giornalistica ci si riferisce a vari rapporti dell’Onu, ad inchieste di quotidiani Usa e turchi da cui risulta evidente che non solo Turchia e Qatar hanno interessi in contrasto con la mission della coalizione internazionale, ossia sconfiggere il terrorismo, ma hanno in questi anni armato le formazioni estremistiche legate al terrorismo. Dall’inchiesta, supportata da altre investigazioni attivate in ambito ONU, da precedenti articoli del New York Times e da altre fonti attendibili emerge che addirittura gli Stati uniti abbiano agevolato in passato le forniture di armi a dette formazioni terroristiche.
Sinistra Italiana inoltre ha chiesto al governo quali iniziative abbia assunto per interrompere i flussi di finanziamento a Daesh, prevedendo rigide sanzioni per gli Stati che finanziano direttamente o indirettamente il terrorismo o che facilitano, con legislazioni «opache», la raccolta di donazioni «private» destinate alle organizzazioni terroristiche;
E quali iniziative si stiano adottando per arginare il flusso dei foreign fighters al confine turco siriano, e se non sia necessario attivare un controllo internazionale nella zona sotto mandato Onu, dato che finora l’iniziativa turca e’ stata assolutamente inadeguata se non dannosa.
Il capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana, on. Arturo Scotto dopo la risposta del sottosegretario Della Vedova: «Non possiamo ritenerci soddisfatti, non perché non vediamo l’azione del Governo e non perché non condividiamo – lo abbiamo detto in tutte le salse in questi giorni – il tentativo di produrre uno sforzo di responsabilità da parte di tutte le forze politiche in questa fase drammatica che vive l’Europa e che vive il mondo di fronte alla minaccia terroristica e alla necessita’ di debellare il terrorismo e di annientare il Daesh».
«L’insoddisfazione rispetto a questa risposta del governo italiano sta innanzitutto in un giudizio che andrebbe espresso rispetto alle responsabilità di Paesi come la Turchia e il Qatar nella costruzione, probabilmente in funzione antisciita e in funzione di espansione verso quell’area, delle basi su cui poi il Daesh è fiorito
Probabilmente dovremmo cominciare a riflettere in maniera un po’ più seria rispetto ai flussi di armi che arrivano su quelle aree, in Paesi che sono nostri alleati, con cui abbiamo un’interlocuzione e con cui abbiamo rapporti commerciali abbastanza solidi e che però evidentemente sul piano democratico e sul piano della politica estera non hanno quell’affidabilità che noi auspicheremmo».
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Francesco