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Mercoledì, 19 marzo 2014

Boccadutri: si sceglie di tagliare la rappresentanza politica, ma si ignorano gli sprechi

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«Dopo l’ultima eliminazione del finanziamento pubblico alla politica operata qualche mese fa, che ci allontana dall’Europa e dalle grandi democrazie, è quasi incredibile che Cottarelli proponga di tagliare ancora quel poco di fondi pubblici ai partiti, erogati peraltro fino al 2016. A questo punto voglio dargli un suggerimento: cambiando la forma di Governo e passando a una Monarchia si risparmierebbe ancora di più».  Lo afferma Sergio Boccadutri, tesoriere e deputato di Sel, commentando la Spending review.

«È davvero inaccettabile, prosegue il deputato di Sel, che non si distinguano gli sprechi dai costi della democrazia, mentre, tra l’altro, con la proposta di riduzione del numero dei consiglieri regionali si restringerebbe ulteriormente la rappresentanza. Il rischio, concretissimo, è che la politica rimanga praticabile solo per chi ha ingenti risorse private. Ben altre sarebbero le voci da tagliare: segnalo, ad esempio, che la voce “consulenze”, su cui si potrebbe davvero fare un’operazione importante, è toccata solo marginalmente dai tagli, conclude l’on. Boccadutri.

Commenti

  • alberto ferrari

    Temo che il sig. Cottarelli non sappia neanche che cosa sia la Spending review. Per revisione della spesa pubblica (in inglese spending review[1]),così si legge su Wikipedia, si intende quel processo diretto a migliorare l’efficienza e l’efficacia della macchina statale nella gestione della spesa pubblica attraverso la sistematica analisi e valutazione delle strutture organizzative, delle procedure di decisione e di attuazione, dei singoli atti all’interno dei programmi, dei risultati. . Questo invece fa “politica neoliberista” fingendo di fare il “tecnico”. Ma dove li vanno a prendere questi tecnici? Forse farebbe bene a proporre anche che, siccome i pensionati costano, sarebbe utile dire per legge che devono “andarsene” al massimo a 75 anni. Sarebbe un successone per l’INPS.
    Possibile che per incominciare, a nessuno venga in mente di proporre una diversa scale dell’IRPEF , dove a parità di gettito complessivo ( per non essere accusati di voler aumentare le tasse) si introducono più scaglioni per i reddito sopra i duecentomila €/anno sino ad arrivare ad aliquote marginali altissime per i redditi altissimi, spalmando il ricavato sui redditi bassi cosi da provare a rilanciare i consumi?

  • Dario

    E se vogliamo dirla tutta, per essere un paese normale dovremmo stabilire un finanziamento pubblico che sia uguale per tutti le liste accettate a concorrere alle elezioni, e solo per ciò che concerne il materiale pubblicitario e i comizi (previa presentazione finale di tutte le fatture, come in Francia, e con un limite massimo di spesa che sia decente): a quel punto sì che ci sarebbe eguaglianza di dignità politica.