Speranza a Sgarbi: Non devono essere i Bronzi di Riace ad andare a Milano ma devono essere i turisti a venire in Calabria
Puntuale come le stagioni si è riaperta la discussione sui Bronzi di Riace. Questa volta è Vittorio Sgarbi a chiedere che vengano portati a Milano per l’Expo con la motivazione ridicola di toglierli dalle mani della ‘Ndrangheta. La ‘ndragheta a Milano e in Lombardia, come hanno dimostrato le inchieste più recenti, è presente da tempo ed ha infiltrato economia ed istituzioni. Adesso, altrettanto puntualmente, si riaprirà l’ennesimo scontro tra favorevoli e contrari all’esportazione dei Bronzi senza affrontare la questione vera e centrale. L’Expo può essere ancora un’occasione per una boccata di ossigeno all’economia nazionale se non la si imposta esclusivamente sull’asse Milano-Rho, ma se si avrà la capacità di darle un respiro nazionale.
Non devono essere i Bronzi di Riace ad andare a Milano ma devono essere i turisti, che verranno a Milano da tutto il mondo per l’Expo, a venire in Calabria. E per fare questo ci dovrebbero essere dei pacchetti turistici estensivi al loro soggiorno a Milano che propongano di visitare i Bronzi e la Calabria. Per fare questo ci vorrebbe programmazione e lungimiranza. Gli operatori turistici internazionali preparano i loro pacchetti turistici con almeno un anno di anticipo. E invece l’Expo è ancora alle prese con la creazione delle infrastrutture e dei padiglioni. La regione Calabria che progetti ha in programma per l ‘Expo? Che sinergie ha creato o ha intenzione di creare ? Come si intendono coinvolgere gli operatori turistici, commerciali, dell’agroalimentare, dell’artigianato? Affiora sempre l’arte dell’arrangiarsi, del pressapochismo, degli annunci facili. Anni e anni di politiche turistiche fallimentari hanno portato la nostra regione a vivere di turismo per pochi mesi all’anno.
La stagione turistica si è sempre piu’ ristretta e chi si illudeva dell’effetto benefico degli 80 euro è rimasto deluso. La Calabria è stanca di parole e promesse vuote. I problemi non si risolvono con gli slogan, le parate, gli annunci ad effetto ma con tanto lavoro quotidiano e silenzioso. C’è bisogno di rinnovamento e di capacità amministrativa. Nulla si crea per incanto o con le parole. Per questo è arrivata l’ora di #cambiarelacalabria e di cambiarla davvero.
Commenti
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c.f.
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Antonio
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c.f.