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Mercoledì, 24 giugno 2015

Stefano Fassina lascia il Pd.Fratoianni: : Ora con lui, Civati e molti altri, al lavoro per un nuovo soggetto politico di sinistra

sinistra-e-governo

«Il 4 luglio, al tetaro Palladium (a Garbatella, Roma) insieme a Monica, a Pippo Civati, Sergio Cofferati, Luca Pastorino e accanto a uomini e donne che hanno lasaciato il Partito democratico, che sono stati fondatori, iscrirtti, militanti, dirigenti del partito e che ora si sentono abbandonati, ci ritroveremo per avviare un percorso politico sui territori». Così Stefano Fassina in conferenza stampa alla Camera.

Un percorso politico “plurale, che possa raccogliere quelle tante energie che in questi mesi sono andate all’astensionismo, sono rimaste a casa, si sono demotivate- dice Fassina- vorremo provare a ricoinvolgerle per una sinistra che sia sinistra di governo ma con un’agenda alternativa”.

Ora «dobbiamo spezzare questo nesso che sembra d’acciaio tra la sinistra di governo e la subalternita’ sul piano neoliberista- dice Fassina- ci puo’ essere una sinistra di governo che rompe la gabbia del neoliberismo e da’ risposte che funzionano, perche’ quelle che abbiamo dato in questi anni non solo in Italia sono inque e non funzionano, aggravano i problemi».

Con questo spirito «costruttivo, inteso in senso di costruzione di un percorso, lasciamo il Pd», aggiunge Fassina.

Nella sala stampa della Camera ci sono Nicola Fratoianni e Pippo Civati, «con Sel a partire dalle prossime settimane interecceremo percorsi, sia per iniziative parlamentari sia sui territori”, dice Fassina, perche’ “bisogna che affluenti diversi arrivino a un fiume comune che possa riportare tanti uomini e donne che a sinistra si sentono e sono rassegnati a un protagonismo politico di cui abbiamo disperatemente bisogno».

Poi via twitter il coordinatore di Sel Fratoianni ha ribadito: “Stefano Fassina lascia il Pd. Ora con lui, Civati e molti altri, al lavoro per un nuovo soggetto politico di sinistra”

Commenti

  • francesco

    Il calderone è quasi pronto. Si faccia avanti chi ha ortaggi da buttarci dentro, e buon nuovo “centrosinistra” a tutti i commensali col minestrone riciclato…

  • Dario

    E, fammi capire, come lo facciamo il nuovo soggetto, con illustri sconosciuti in stile 5 Stelle? O li selezioniamo dall’ala sinistra del PCI di Rizzo?

    Ottima notizia, un responsabile economico è fondamentale in un partito. Ora, assieme a fuoriusciti PD e Rifondazione (e possibilmente anche altri), si può costruire l’unico soggetto che, oltre che serio, può dare risposte sia a breve che a lungo termine. Dalla Grecia, alla Spagna, ora tocca a noi.

  • francesco

    Con chiunque, tranne con chi fino a ieri ha contribuito – con il PD di Bersani – a devastare la vita di milioni di lavoratori: pareggio di bilancio, legge Fornero, eliminazione art.18, svuotamento progressivo della Costituzione, finanziamenti alle missioni di “pace”,privatizzazione dei servizi e fede cieca alle leggi di mercato…
    Serve citare dell’altro?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    No, non serve, quel che dici è vero. E tuttavia, ha ragione Dario quando dice che dobbiamo puntare al compromesso con le forze più progressiste fuoriuscite dall’odioso PD, per raggiungere una massa critica. Preferisco realizzare un programma solo parzialmente e con compromessi, che lasciare governare le destre (ossia praticamente tutti i partiti in parlamento tranne Sel, dal PD in giù).

  • Dario

    Che poi, chiariamoci, Francesco ha ragione (a parer mio in parte, perché gente come Fassina e Civati ha appunto votato contro Jobs Act e legge elettorale), ma dobbiamo anche considerare la contingenza: io mi fidavo di Bersani, ma del restante 95% del suo partito mi fidavo poco già all’epoca della sua segreteria. Non potevamo che sperare che il suo peso personale controbilanciasse la situazione.
    Dopodiché, io ho stima di Vendola e Ferrero, ma anche di Civati perché non ha mai contribuito a scelte deleterie per i lavoratori, così come Fassina è da salvare perché è un economista di qualità e non ha mai vissuto di politica.
    Infine, io ho una teoria: certe persone, in base a dove le metti, fanno determinate cose (vedi Serracchiani e il suo assurdo cambiamento). Io dico che in un contesto sano, anche persone come Fassina danno il meglio di sé, soprattutto se messe a fare le uniche cose che sanno fare (nel suo caso, economia). Sarò ingenuo, ma ho fiducia. L’importante per ora è compattare e unirsi, poi si vede: del resto, né Nichi né Paolo sono degli ingenui, e sanno benissimo di chi potersi fidare e chi no, ergo aspettiamo speranzosi. Supportiamo anche se non ci crediamo totalmente: io dico che resteremo sorpresi.

  • mariosi

    Cara SEL,come iscritto e militante rivendico il diritto di dire la mia:ci siamo impegnati allo stremo per queste regionali e per le scadenza passate.Tutto cio’,purtroppo,’ con una dirigenza nazionale oscillante ed una periferica che non e’ stata neanche in grado di organizzare tesseramenti ed incontri.
    Malgrado ,tutto,abbiamo salvato il salvabile e portato a casa risultati discreti e dignitosi.
    Troppo chiacchiericcio,matrimoni Gay,fumi di Taranto etc;
    sindaco di Milano evanescente,altri sindaci incerti e marginali,etcc.
    Insomma:vogliamo ridare voce al quel 4% (dicesi quattro in senso postivo)di italiani che ci sostengono malgrado tutto (oltre un milione di voti)?
    Vogliamo rivendicare politicamente che abbiamo tenuto contro tutti e contro una intellettualita’ di sinistra ambigua ed inconcludente.
    Se fossimo una piccola azienda si parlerebbe di tendenza alla “Schizofrenia organizzativa”:guardare troppo lontano e non curare l’esistente.
    Insomma rivendichiamo tenuta,numeri,militanti.
    Mi vanno bene queste riaggregazioni,ma evitiamo di svendere il certo e si vada a vedere cosa portino realmente i nuovi arrivi,con i piedi per terra e serieta’.
    Basta con questa sindrome da eterni insoddisfatti,con i ragazzi che discettano di politica come al circolo Arci..Basta con questo atteggiamentio da Rifondazione Comunista numero 3!!.

  • francesco

    Chiedo rispettosamente a te (ma anche a Detestor) quando mai i vari Civati, Fassina, Cofferati, Pastorino ecc…quando militavano nel PD, hanno mai messo in discussione le Leggi di Mercato o il primato dell’azienda sui diritti dei lavoratori. Vi invito a ripercorrere la vicenda Marchionne-Fiom , sulla quale precipitò a lungo anche un illuminato della sinistra come Fausto Bertinotti, ma che è servita a svelare definitivamente la “weltanschauung” del Partito Democratico a gestione Bersani. Perchè, cari compagni, è quii lo spartiacque:
    O accetti il Modo di Produzione Capitalistico (con tutti i suoi derivati) o lavori per uscire da esso senza seminare illusioni sulla possibilità di riformarlo a vantaggio delle classi subalterne (Il caso Grecia potrà essere illuminante…).
    Chiarito questo, si può pensare a come costruire un nuovo soggetto politico, scevro da equivoci che attanagliano la Sinistra di classe in questo Paese.
    Di coazioni a ripetere abbiamo ormai le tasche piene…mentre i padroni del vapore e le nuove oligarchie finanziarie gongolano spensierati assoldando di volta in volta servi zelanti come Renzi…

  • mariosi

    Pienamente in accordo:Sel deve ripartire da SEL e poi vedere cosa portano,cosa fanno ,cosa propongono,come si impegnano i Nuovi Soggetti:non facciamo piu’ regali a nessuno!

  • mariosi

    A noi chi?

  • francesco

    A onor del vero, alle ultime elezioni amministrative, la segreteria di Rif. Comunista ha dato indicazione di non fare accordi con il PD e di costruire liste e programmi alternativi.
    Sel invece ha continuato a praticare la politica dei “due forni” di matrice democristiana, alleandosi col PD di Renzi dove gli faceva comodo per accaparrare cadreghe.
    Questo atteggiamento come lo definisci, vendolismo nr. 4?

  • mariosi

    Hai ragione,ma non mi riferivo a politiche locali,che ,come e’ ovvio risentono di aspetti spesso contingenti.
    In qualche maniera ,confermi parte della tesi:non si tratta ,solo di costruire ipotesi alternative,si tratta di mettere in moto politiche alternative,ma di respiro complessivo.
    Ma andiamo allla sostanza:puo’ essere realmente credibile l’ennesima aggregazione di liste post comuniste?
    Ci si puo’ candidare,come nel caso di Ferrero a partecipare ribadendo politiche bertinottiane anni ’90,dove la sostanza era ed e’:il comunismo ,quello vero,e’ una bellissima ipotesi,ma purtroppo nessun Partito Comunista le ha mai praticate al mondo e quindi lo faremo noi?
    Almeno il coraggio di abbandonare nome e metodo evitando di scimmiottare i vari Tsipras greci e Podemos spagnoli,con la consapevolezza che Tsipras ha scaricato i comunisti greci e compagni simili e Podemos rifiuta qualsiasi paragne con i movimenti di sinistra storica.
    La verita’ e’ che ,allo stato dlle cose,quella sinistra di cui parliamo in Italia non va oltre un 4-5 per cento e l’unica preoccupazione dei dirigenti sembra essere quella di spartirsela per problemi personali od interni.
    Ma noi,popolo progressista dobbiamo continuare a subire ed a sbatterci su questi piccoli Blog?
    Percio’ ripeto:allo stato delle cose meglio SEL (per ora),con tutti i suoi limiti,dove almeno questo dibattito sulle nuove strade non ideologiche e’ quantomeno possibile.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Pensavo di averti già risposto: hai ragione tu, le idee del “PD di Bersani” non mi rappresentano e non rappresentano la sinistra. Sono un centrosinistra, molto moderato (perché non si può neanche dire che siano di destra come i renziani, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare). Non si tratta di diventare come loro, ma di fare un’alleanza politica (di centrosinistra quindi, non solo di sinistra) per raccogliere più consenso possibile. Ovviamente poi Sel (e ancor di più Rifondazione) rappresenteranno la sinistra all’interno di questo polo moderato, e cercheranno di portare a casa quanto più possibile.
    E’ una soluzione ideale? No. Facendo invece i duri e puri mantenendo un’alleanza di sola sinistra (o, peggio ancora, presentandoci ognuno col suo partitino), otterremmo qualcosa? No.
    Bisogna farsene una ragione, l’Italia non è un paese che vota a sinistra (perlomeno in questo momento storico, ma se guardiamo il passato direi che è una costante), dobbiamo cercare di fare quanto più possibile per migliorare la situazione. Io non ne posso più di vedere la brutta faccia di Renzi e i suoi innumerevoli leccapiedi, vedessi Cofferati al suo posto sarebbe sicuramente meglio. Anzi, se te la devo dire tutta, brinderei a Champagne, visto come siamo messi.

  • mariosi

    Si l’Italia e’ un paese tendenzialmente da maggioranza silenziosa.

  • Gennaro Montella

    Noto che Fratoianni è eccitatissimo all’idea di sbarazzarsi di SEL che lui, Vendola ed altri dirigenti hanno portato allo sfascio. Gli chiedo: cosa avrà di diverso questo nuovo soggetto politico che SEL non “aveva”? I personaggi? Secondo Fratoianni, Civati e Fassina dopo aver votato tutte le leggi schifezza di Renzi, rappresentano una risorsa per la sinistra? O magari Ferrero o ancora di più Simone Oggionni?Questi ultimi due rappresentano un passato ideologico ormai per soli amatori, visto anche i risultati elettorali.
    Caro Fratoianni hai tradito il programma e lo statuto. Invece di parlare prima di programmi (e quello di SEL potrebbe essere validissimo), parli di alleanze. In pratica è come se per costruire una casa si ordinassero per prima i mobili e poi si vedrebbe dove metterli.
    Purtroppo tu e gli altri dirigenti siete incapaci di capire le esigenze dei CITTADINI, troppo persi dietro la vostra autoreferenzialità. Vendola, tu e gli altri dovresti avere il coraggio di dimettervi per il fallimento della vostra iniziativa. Se foste stati dirigenti di un’azienda privata, vi avrebbero già mandato via a calci.
    Invece state ancora tutti lì.
    Gennaro Montella tessera 2015 n. 00109