Stefàno: Noi argine alle larghe intese in salsa pugliese
Dario Stefàno, senatore Sel e “padre” della lista “Noi a Sinistra per la Puglia”: leali con Emiliano, nonostante tutto?
La lealtà non si discute, ma anche la differenza è un valore che non si contratta. Altrimenti il risultato sarà un calderone dove dentro si trova di tutto. E questo farà perdere anima, e testa, al centrosinistra pugliese.
Siamo stati leali rispetto all’impegno preso con la coalizione durante le primarie: quel risultato che ci ha visti protagonisti lo abbiamo messo a disposizione del centrosinistra, quello pugliese doc, perché siamo convinti che solo quello possa essere la traccia per continuare il rinnovamento della Puglia. La nostra lista nasce proprio per questo, ed è impensabile ridisegnare orizzonti, perimetri e contenuti della coalizione. Ne verrebbe fuori una cosa completamente diversa.
Emiliano però allarga i confini, include, e lo fa nel nome del programma: sufficiente?
Vogliamo misurare la differenza fra chi immagina un centrosinistra-calderone e chi invece pensa che nella coalizione ci sta chi ha la stessa idea di Puglia: chi, quando abbiamo parlato di riambientalizzazione dei sistemi produttivi, non ci ha avversato; o chi non ci ha ostacolato nella battaglia per la riqualificazione territoriale con il Piano Paesaggistico, o quando abbiamo prodotto le nostre riforme.
Insomma: continuate a diffidare dei nuovi compagni di viaggio. O no?
Non accettiamo l’idea che il programma possa piegarsi alla contaminazione con chi in questi 10 anni ha manifestato un’idea di Puglia e un modello di sviluppo diversi: in questa operazione di allargamento hanno trovato spazio anche quanti hanno avversato alcuni punti del nostro governo. Se sono con noi perché hanno cambiato idea, ne siamo ben felici. Ma se vengono con noi solo perché si vince e vogliono modificare la sostanza, allora ci opporremo ed Emiliano sarà con noi. La nostra lista sarà un argine alle larghe intese in salsa pugliese, ma anche la gamba di sostegno attraverso cui offrire la possibilità di scelta fra centrodestra e centrosinistra. E i candidati di “Noi a Sinistra” concretizzano questo progetto, proponendo un consistente rinnovo della classe dirigente: accanto a pochissimi uscenti sono quasi tutti alla prima candidatura.
Emiliano sembra aver messo da parte la bandiera della discontinuità con Vendola: solo strategia?
Ha tratto giovamento da questa campagna elettorale: si è reso conto, girando per la Puglia, del lavoro fatto e non si è imbattuto, come per noi nel 2005, in manifestazioni di protesta. Ha esplorato una Puglia viva, che non ha risolto tutti i problemi, ma che oggi si sente più capace di affrontarli. Oggi la Puglia sa di poter affrontare la sfida, e Michele questo lo ha percepito.
In quali ambiti sarà necessario, una volta al governo, il maggiore sprint?
Sanità e ambiente. E quest’ultimo in più direzioni: l’ambientalizzazione dei processi produttivi senza sconti, grazie anche al quadro normativo creato in questi anni; il ciclo dei rifiuti, da chiudere con modalità il più possibile coerenti con questa Puglia; il pieno compimento del nuovo modello di sviluppo, che abbia come gambe fondamentali le nostre principali potenzialità, ormai vere risorse in grado di esprimersi.
Programma costruito dal basso con le “sagre”. Ma troppo vago?
La lealtà sta anche nel riconoscere che ora Emiliano ha un ruolo di leadership e nel dargli la possibilità di indicarci un metodo. Più che un programma, è un’affermazione di capitoli sui quali noi siamo intervenuti con voci qualificanti. Ora dobbiamo elaborarlo, con l’ambizione di svolgere un ruolo coerente con quanto fatto e in grado di dare una prospettiva. Senza avversare il progetto di Emiliano, ma anzi difendendolo da principali alleati. E se è vero che sono stati dieci anni straordinari, lui è il primo a volerli difendere nella conquiste.
Voto pulito: occorre un nuovo patto in vista di domenica?
In un momento così ci vuole una prova di serietà: la classe dirigente e i candidati sono chiamati a uno sforzo superiore, al di là delle regole, per restituire credibilità alla politica e dimostrare che non siamo tutti uguali.
dall’intervista su su Nuovo Quotidiano di Puglia del 27 maggio 2015.