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Mercoledì, 5 marzo 2014

Stefàno (Sel): “Necessario abbinare alla riforma elettorale norme aggiornate su conflitto d’interessi”.

Roma Palazzo Madama

Aggiornare, unificare e semplificare le norme che regolano la condizione oggettiva di parlamentari e membri del governo. È l’obiettivo del Disegno di Legge che il Presidente della Giunta Elezioni e Immunità, Dario Stefàno, ha illustrato in conferenza stampa al Senato e che proverà a portare all’esame in Aula contemporaneamente alla discussione sulla nuova legge elettorale.

«Le discussioni di questi giorni intorno alla formazione del nuovo governo ci confermano una volta di più che volendo affrontare con puntualità il tema della riforma del sistema elettorale – spiega Stefàno – è indispensabile abbinare ad essa un set di norme aggiornate sullo status del parlamentare e dei membri di governo poiché in materia, ad oggi, si accavallano normative datate e incongruenti e si sovrappongono le discipline sulle ineleggibilità, sulle incompatibilità e, di recente, sulle incandidabilità. Una matassa normativa complicata e datata che si può sbrogliare con un testo unico, organico e di facile fruizione».

Un testo normativo aggiornato e integrato con disposizioni più rigorose in materia di conflitto di interesse, cumulo di incarichi e gestione fiduciaria dei beni, con l’obiettivo chiaro di preservare la “genuinità” dell’azione istituzionale.

«Per comprendere meglio la complessità della situazione attuale – sottolinea il senatore – basti dire, ad esempio, che la legge quadro sulle incompatibilità parlamentari risale al lontano 1953, quando cioè il sistema delle Regioni a statuto ordinario non era ancora decollato, le Autorities non esistevano, né si era sviluppato sul territorio un ramificato sistema di enti locali e di società partecipate delle più variegate specie».

«Mentre – aggiunge Stefàno – la più recente legge 20 luglio 2004, n. 215 sul conflitto d’interesse dei membri del governo deve essere integrata per le sue evidenti lacune. Come l’ipotesi di prevedere la gestione fiduciaria dei beni, qualora necessario, per un titolare di una funzione di governo che abbia o abbia avuto interessi imprenditoriali recenti di una tale rilevanza da profilarsi come ostativi allo svolgimento imparziale delle funzioni istituzionali».

«Peraltro – conclude Stefàno – rendere fruibile un testo unico, completo ed attuale, è un valore aggiunto in termini di trasparenza perché consente a tutti i cittadini di accedere facilmente alle disposizioni sui propri rappresentanti e favorisce un più efficace controllo diffuso».

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