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Venerdì, 27 febbraio 2015

Su vicenda del gas Pd schizofrenico. A Mismetti non resta che mettere la sotto la sabbia come gli struzzi

Purtroppo dopo la gara d’ambito per la distribuzione del gas, imposta dal Decreto Letta, i Comuni non avranno più il controllo pubblico di questo settore e i lavoratori che dovranno passare alla nuova società, dove VUS (Valle Umbra servizi spa) avrà una quota di minoranza perché così di fatto impone la legge, lo faranno in un clima di incertezza rispetto al proprio futuro e alle proprie condizioni contrattuali. Ha ragione la Filtcem Cgil a minacciare lo sciopero di fronte a questo pasticcio e all’imbarazzo con cui il Partito Democratico si sta muovendo su questa delicata e strategica partita. Un imbarazzo che è dovuto alla schizofrenia di voler contrastare a Foligno le norme che lo stesso partito ha votato a Roma, dove i parlamentari del Partito Democratico sostengono da decenni politiche di liberalizzazione che hanno ridotto drasticamente il ruolo del pubblico nell’erogazione dei servizi al cittadino e facilitato imprese private che vanno comprensibilmente in cerca di un profitto da trarre dalle bollette che tutti noi paghiamo.

Nel futuro da tutto ciò verranno solo ulteriori problemi per i bilanci di Vus, a cui saranno sottratti importanti profitti, e per il settore dell’acqua e dei rifiuti. Il sindaco abbia almeno il coraggio di dire la verità ai cittadini, ai lavoratori e al Consiglio Comunale: quando c’era da difendere gli interessi del Comune che rappresenta non ha fatto nulla, non ha convocato i parlamentari, non ha sollecitato la Regione a fare una battaglia contro queste ‘privatizzazioni all’italiana’ che tutti sanno come vanno a finire. Sinistra ecologia e Libertà gli aveva chiesto di farlo a tempo debito, con un comunicato diramato il 19 gennaio 2012 e nelle riunioni di maggioranza, ma come al solito tutto è stato trattato con superficialità e ormai a Nando Mismetti non resta che mettere la testa nella sabbia come fanno gli struzzi.

*Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà, Comune di Foligno

Commenti

  • francesco

    Devo supporre che l’autrice dell’articolo sia informata che SEL, con la benedizione del suo compagno di vita Fratoianni che farà da “padrino” dell’iniziativa, sta chiedendo al PD umbro di fare un accordo per governare assieme la regione?
    Ma se l’attuale governo regionale (a guida PD), come sostiene (indirettamente) anche la stessa Piccolotti nel rinfacciare al Sindaco di Foligno l’inerzia in proposito, non ha fatto alcuna battaglia “contro queste ‘privatizzazioni all’italiana’ che tutti sanno come vanno a finire” (perchè evidentemente non contraria ad esse) perchè mai SEL dovrebbe sostenere la ri-candidatura dell’attuale Presidente della Regione che è così distante da noi su questi temi e così in sintonia con il PD nazionale con essi.
    E soprattutto consiglio a SEL di mettersi daccordo.
    Ha ragione il corrdinatore regionale Gentili nel sostenere che “la Marini (l’attuale presidente di regione) non è Renzi” nel giustificare la sussustenza di presupposti per un’alleanza regionale, o ha ragione Elisabetta Piccolotti nel sostenere che a livello regionale (nei fatti) e locale in Umbria non si fà niente per contrastare le privatizzazioni che lo stesso partito ha approvato a livello centrale?
    Ci sono o no i presupposti per un accordo con il PD? e soprattutto quali sono se si è poi così puntualmente critici con esso a tutti i livelli?
    Viene dunque il sospetto che i presupposti non siano affatto politici ma solo di opportunità personale.
    Lo so bene che ha pensare male si fà peccato, ma essendo ateo la cosa non mi preoccupa gran chè e sopratutto, come sosteneva qualcuno che in materia di interessi personali se ne intendeva assai, quasi sempre ci si indovina.

  • Elisabetta

    caro Francesco, in tema di interessi personali credo proprio che verrai smentito e mi dispiace che tu non trovi altro argomento di discussione proprio con me che l’anno passato ho rinunciato ad una poltrona pronta e certa non chiudendo l’accordo con il Sindaco Mismetti nella città in cui ero assessore. Qualche dubbio che stai dicendo una castroneria dovrebbe venirti, no?
    Per il resto il tuo è un argomento a doppio taglio, visto che proprio nel mio Comune la presenza della sinistra nelle giunte degli anni scorsi ha prodotto il miracolo di un’azienda territoriale che gestisce acqua energia e rifiuti completamente pubblica. Ti segnalo che i compagni di Rifondazione con cui ti ritroverai in ogni caso fuori dalla coalizione non sono riusciti a fare lo stesso in molte giunte dell’Umbria e sono rimasti in maggioranza anche quando si è privatizzato. Quando una sinistra intelligente se ne va dalle giunte, le misure neoliberiste avanzano senza alcuna opposizione e nel silenzio più assoluto. E’ per questo che io credo che sia necessario tenere un equilibrio precario e valutare con attenzione quando ci sono e quando non ci sono le condizioni per una nostra presenza nei governi locali, con molta laicità e senza pensare che un accordo è l’alfa e l’omega di tutto, proprio perché quella presenza spesso produce risultati e perchè anche un’eventuale battaglia viene rafforzata dal ruolo che si ricopre. Ci sono certo casi in cui stare dentro si rivela impossibile, vedi Foligno, vedi il Governo Nazionale, vedi tanti altri territori, sempre più numerosi. Ma sono d’accordo con il mio coordinatore regionale che la Marini non è Renzi, e sono anche convinta che una maggioranza che si regge su due soli consiglieri difficilmente potrà infischiarsene delle posizioni di una forza politica, fosse anche una sola. In ogni caso siamo impegnati in una verifica dei presupposti programmatici dell’accordo, potrebbe anche darsi che alla fine si rivelino insufficienti e che alla fine l’accordo salti. Ma meglio fare questo con un po’ di serietà che darsi allo sport delle illazioni, che com’è noto è sport nazionale prediletto a sinistra e che non mi pare abbia mai portato fortuna dal punto di vista elettorale.

  • francesco

    il punto è che SEL deve fare una scelta di campo se vuole (tornare ad) essere credibile.
    E’ pacifico che non sempre i presupposti sono gli stessi e che capiti spesso che le distanze con gli altri partiti del centrosinistra (va bhè, il PD in buona sostanza) siano notevoli ma il punto è proprio questo, SEL dovrebbe avere il coraggio di fare un bilancio costo-benefici e scegliere se stare dentro al perimetro del centro-sinistra o fuori. L’idea che scegliere “caso per caso”, di volta in volta sia la “quadratura del cerchio” è solo una pia e mi si permetta stupida illusione. Un’illusione perchè in una società in cui la comunicazione è globale al cittadino-elettore arriva contestualmente l’informazione che SEL è contro ed al tempo stesso alleata al PD (che ciò afferisca a piani e relatà divers e è marginale) e ciò non è semplicemnte disorientante è SUICIDA perchè qualunque sia l’orientamento (favorevole o contrario all’allenaza con il PD) del potenziale elettore di SEL questi NON si sentirà adeguatamente rappresentato e NON avrà fiducia in un partito che può in ogni momento cambiare orientamento. Così SEL perde due volte i potenziali voti e l’emoragia continua che stiamo subendo da anni lo certifica oltre ogni ragionevole dubbio. Il nostro probolema è che non abbiamo ancora trovato il coraggio di fare una scommessa chiara, perchè a farla si può anche perdere e noi siamo “rivoluzionari con le pantofole” e la paura di sparire, di correre il rischio di aver sbagliato scelta ci blocca perchè alla fine un Vendola, un Ferraro o anche il tuo compagno senza politica non avrebbero di che vivere dignitosamente. Così alla fine pur di non correre rischi lasciano affondare SEL un pò alla volta, sperando che al mmento dell’inabissamento definitivo loro avranno finalmente trovato un’ancora di sostegno per la loro vita privata. Legittimo ci mancherebbe altro, anzi dirò di più, assolutamente comprensibile (i politici mica sono carne da macello ed impegnarsi costa in termini di rinunce ed opportunità che svaniscono), ma almeno la si smetta con l’ipocrisia di volere il bene di SEL e non il proprio perchè è una falsa. Il bene di SEL è scegliere da che parte stare (qualunque parte sia) smettendo di ondeggiare schizzofrenicamente da realtà a realtà. Dovevamo entrare nel PD meno di un0’anno fà, se quello non è più l’approdo allora lo sia l’opposto ma finiamola con la sciocchezza della “terra di mezzo” che non esiste. Il resto è solo retorica che sapete spendere a piene mani.