Sul Gasdotto Tap il Governo è trasparente?
Con un’interrogazione, la deputata di SI Annalisa Pannarale chiede al Ministro degli Esteri e al Ministro dello Sviluppo economico come mai in Italia non sia stato firmato – o non sia pubblico – nessun HGA sul gasdotto Tap (a differenza di quanto avvenuto in Grecia e Albania).
Sinistra Italiana prova a squadernare la cattiva politica energetica del nostro Paese (non è la prima volta che accade) e lo fa indirizzando le lenti su un accordo di cui si sono perse le tracce, l’Host Government Agreement. Accordo legato alla costruzione del gasdotto Tap lungo 870 chilometri che, per 50 anni, da Baku porterà in Europa centrale 10 miliardi di metri cubi di gas. L’approdo, è storia ormai nota, è previsto in una delle spiagge più belle di Puglia, a San Foca, marina di Melendugno. La scelta del sito è stata da subito contestata dalla popolazione locale, da numerosi Comuni salentini, dalla Regione Puglia, dall’attivissimo comitato NoTap che conduce tenacemente una battaglia quotidiana, minuziosa e strategica.
Sinistra Ecologia Libertà ha condotto un’opposizione, in Parlamento come in Puglia, mai semplificatoria e ideologica ma sempre di merito. Ha motivato un convinto No con l’indeterminatezza del progetto, con l’assenza di una attenta analisi su impatto ambientale o economico, con l’inopportunità dell’approdo, con il falso mito dell’approvvigionamento energetico del Paese.
La Puglia ha sperimentato, con risultati virtuosi, come il turismo, l’agricoltura, la tutela del mare, della costa, del paesaggio, siano motori di sviluppo economico, sociale e culturale. Il gasdotto Tap rompe questo modello e dire No è giusto e necessario. E allora tra sponsor e marchette, Tar e ricorsi, manifestazioni e carte bollate, la vertenza ambientale che tiene il Salento col fiato sospeso potrebbe essere a una svolta.
C’è una domanda però che da anni rimane senza risposta. Perché San Foca? Chissà che questa interrogazione non riesca a spiegarlo.
Ecco l’interrogazione:
Al Ministro degli esteri e Al Ministro dello sviluppo economico. Per sapere. Premesso che:
con la legge 19 dicembre 2013, n. 153, il Parlamento ha autorizzato la ratifica dell’Accordo per il gasdotto transadriatico (TAP) del 13 febbraio 2013 che attua un memorandum d’intesa siglato dall’Italia, la Grecia e l’Albania in data 27 settembre 2012 quale accordo preliminare sulla cooperazione allo sviluppo della realizzazione del progetto Trans Adriatic Pipeline – TAP ;
l’oggetto dell’accordo è la creazione di un infrastruttura per il trasporto del gas naturale dai giacimenti dell’area del Caspio (nella specie dal giacimento azero di Shah Deniz) verso l’Europa;
il gasdotto attraversa la Grecia, l’Albania e raggiunge l’Italia, dopo un percorso di circa 870 chilometri, approdando in Puglia;
per la realizzazione del Gasdotto si è dato luogo alla costituzione della Società Trans Adriatic Pipeline AG nel quale sono entrati diversi operatori già soci del Consorzio Shah Deniz che gestisce direttamente lo sviluppo del giacimento di gas in Azerbaijan;
a sua volta, il Gasdotto transadriatico (TAP) è stato concepito quale prosecuzione di fatto del Gasdotto transanatolico, la cui realizzazione è stata concordata nel dicembre 2012 dai governi dell’Azerbaijan e della Turchia;
una volta realizzato, il Gasdotto transadriatico sarà lungo circa 800 km, dei quali 105 km nel Mare Adriatico, per un trasporto di circa 10 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, raddoppiabili senza necessità di ulteriore posa di tubi;
rilevato che, alla luce di quanto esposto in premessa, per quanto risulta all’interrogante, con riferimento al Gasdotto transadriatico (TAP), il Governo Italiano sembrerebbe non aver ratificato alcun Host Government Agreement (HGA), ma solo il citato accordo ratificato con la citata legge n. 153/2013, mentre il Governo Albanese ha firma un Host Government Agreement (HGA) in data 13 aprile 2013 ed il Governo Greco, a sua volta, un Host Government Agreement (HGA) in data 26 giugno 2013 ;
inoltre, i Governi dell’Azerbaigian e della Turchia risultano aver ratificato un Host Government Agreement (HGA) per il TANAP il 26 giugno 2012, ma ciò non viene evidenziato dal sito di TAP e l’HGA tra Azerbaigian e Turchia risulta essere stato firmato contestualmente
all’InterGovernmental Agreement, come si desume dalla lettura dello stesso accordo “l’HGA forma parte integrante ed è allegato all’InterGovernmental Agreement”;
considerato che:
le recenti inchieste giudiziarie che hanno interessato la presentazione dal parte del Governo dell’emendamento c.d. “Tempa Rossa”, prima dichiarato inammissibile dalla Presidenza della Commissione Ambiente della Camera in occasione dell’esame del c.d. “Decreto-Legge Sblocca Italia” e successivamente approvato dal Senato in occasione dell’esame della Legge di Stabilità 2015 evidenziano come preoccupanti opacità, se non addirittura inammissibili interessi di natura personale, stiano toccando in profondità la politica energetica condotta dall’attuale Esecutivo a discapito della tutela della salute, dell’ambiente, delle economie locali, del turismo e dell’agricoltura;
in precedenti atti di sindacato ispettivo presentati dal Gruppo Parlamentare Sinistra Italiana-SEL è stato evidenziato non a caso come fosse inaccettabile come opere private ad altissimo rischio di impatto ambientale, quali appunto Tempa Rossa, fossero addirittura disciplinate in modo meno rigoroso sotto il profilo dei controlli di un’opera pubblica, negandosi il ruolo delle Regioni e senza che vi sia la benché minima previsione di compensazioni ambientali. L’importanza di sbloccare un’opera non impattante può ritenersi condivisibile se si tratta di un’opera pubblica e a determinate condizioni, ma con tutta evidenza non può valere la stessa cosa se si tratta di un’opera privata, come nel caso di Tempa Rossa e alla luce di quanto evidenziato in questi giorni dalla stampa nazionale;
una nota dolente tra le misure ritenute indifferibili, urgenti e strategiche disciplinate da provvedimenti varati dall’attuale Governo e contenute, in particolare, nel c.d. decreto legge “Sblocca Italia” in materia di energia, riguarda peraltro il megaprogetto del citato gasdotto TAP, che approderà in Puglia attuando un vero colpo di mano contro i rischi di impatto ambientale da tempo denunciati dalle amministrazioni locali e i cittadini che con forza si oppongono alla costruzione di questa infrastruttura che comprometterebbe definitivamente un territorio già dolorosamente compromesso dal punto di vista ambientale e conseguentemente il relativo settore turistico indissolubilmente legato alla valorizzazione e alla tutela del territorio e del paesaggio salentino:-
come sia possibile che l’Italia con riferimento Gasdotto transadriatico (TAP) non abbia ratificato alcun Host Government Agreement (HGA) con TAP e quali ne siano i motivi, alla luce della considerazione che sia il Governo Greco che quello Albanese lo hanno evidentemente fatto disciplinando la struttura in base alla quale il progetto viene realizzato e reso operativo nei loro territori anche con riferimento alla implementazione delle tecniche di sicurezza consentite;
quali iniziative di competenza si intendano assumere per assicurare la massima trasparenza e accesso agli atti che riguardino tutta l’evoluzione degli accordi assunti dall’Italia con riferimento al Gasdotto transadriatico (TAP) e più in generale la politica energetica del Paese.