Teatro Valle: ok all’accordo. Pronti a lasciare ma lavoriamo fino al 10 agosto. Costantino: è l’inizio di una nuova fase
Gli occupanti del Teatro Valle sono pronti a lasciare la sala capitolina ed a lavorare “in affidamento” al Teatro di Roma ma chiedono qualche giorno, fino al 10 agosto per chiudere l’occupazione. E’ quanto hanno annuciato nella Sala Stampa della Camera gli esponenti della Fondazione Teatro Valle bene comune. I giorni in più, rispetto alla scadenza fissata ad oggi dall’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Giovanna Marinelli, serviranno a definire con Teatro di Roma e Comune i termini della convenzione che dovrebbe risolvere la vicenda.
«Da due giorni – hanno dichiarato gli attivisti – lavoriamo alla definizione di un documento che raccolga alcuni principi fondamentali che costituiranno la mostra proposta per una elaborazione condivisa del teatro partecipato, su ciò il presidente del teatro di Roma Marino Sinibaldi, nell’ultima assemblea cittadina, ha dato disponibilità e manifestato il suo interesse. Siamo disposti ad uscire dal Teatro Valle perché non è nostra intenzione gestire questo teatro. Tre anni di impegno e resistenza artistica hanno scongiurato la privatizzazione del teatro Valle e ora vogliamo che i principi che hanno generato questa esperienza rimangano nel dna del nuovo progetto di teatro partecipato. Se il Teatro Valle ha ottenuto dell’assessore alla cultura e dal Teatro di Roma il riconoscimento del valore artistico, culturale e politico di questa esperienza, ci sono tutti i ragionevoli presupposti per discutere e sottoscrivere insieme i principi ispiratori della futura convenzione – spiegano gli occupanti durante la conferenza – Crediamo che sia necessario impegnarci vicendevolmente nella costruzione di un teatro per la città che sarà unico in Italia e un’opportunità di innovazione per tutto il sistema culturale. In attesa di una proposta delle istituzioni coinvolte, il teatro Valle resterà aperto alla città con i lavoratori, le performance e gli eventi culturali che erano stati programmati. Se oggi siamo qui a dirlo – concludono – dentro la sala stampa della Camera dei deputati, ringraziando il gruppo parlamentare Sel per averci messo a disposizione questa sala, è perché in questi anni al teatro Valle si è prodotto un percorso di elaborazione giuridica che ha generato un sistema di alleanze forte intorno all’idea e alla pratica dei beni comuni, coinvolgendo anche parte delle istituzioni».
«Grazie al teatro Valle che per tre anni ha dimostrato come sia possibile fare cultura in maniera diversa. Considero quello che sta avvenendo in queste ore l’inizio di una nuova fase, una piccola grande rivoluzione. E’ una pagina importante».Sono state le parole della deputata di Sel Celeste Costantino che ha partecipato insieme agli attivisti del Valle alla conferenza stampa organizzata alla Camera dei deputati.
Durante la conferenza stampa uno dei rappresentanti della Fondazione Valle Bene Comune ha parlato anche dei lavori di ristrutturazione che dovrebbero iniziare in teatro: «Dopo tre anni sarebbe molto triste vederlo chiuso a tempo indeterminato». E Hossein, un altro, gli ha fatto eco: «Vogliamo chiarezza sui lavori, non per metter bocca ma per la tra arena che serve ai cittadini quando si chiude un teatro. Vorremmo sapere che intervento si intende fare e i tempi».