Terni, blocco notturno alle acciaierie Tk-Ast. Annunciato lo sciopero ad oltranza. Sel al fianco dei lavoratori: il Governo intervenga
Tensione alle stelle agli stabilimenti Tk-Ast di Terni dove, per tutta la notte, centinaia di operai – che nella mattinata di ieri avevano protestato bloccando per alcune ore l’autostrada del Sole nei pressi del casello di Orte – hanno “assediato” la palazzina degli uffici dove dal pomeriggio era in corso il Consiglio di amministrazione aziendale.
Un folto gruppo di dipendenti delle acciaierie ha messo in atto uno sciopero spontaneo nel corso del quale un centinaio di lavoratori (erano presenti anche alcuni sindacalisti) è entrato nella palazzina interna allo stabilimento, dove si stava svolgendo la riunione del consiglio d’amministrazione del gruppo con all’ordine del giorno lo scioglimento delle società controllate. Il loro intento era quello di avere un colloquio con i vertici aziendali.
Una situazione che è diventata presto incandescente quando, nel cuore della notte, gli operai hanno ribadito la loro intenzione di non muoversi se non avessero avuto la possibilità di parlare con i rappresentanti dell’azienda.
Un’attesa fino ad oggi inutile. L’Amministratore delegato di Tk-Ast, Lucia Morselli, rimasta asserragliata nella palazzina fino alle 5.20 di mattina, a quanto pare, non intende mutare di una virgola le sue intenzioni riguardo il piano industriale della multinazionale dell’acciaio che prevede 550 licenziamenti diretti in due anni. Tagli che si porterebbero dietro altrettante interruzioni di rapporti lavorativi tra le aziende dell’indotto. L’Ad è riuscita a uscire solo grazie a un’azione diversiva delle forze dell’ordine, per la prima volta nella storia recente della fabbrica inviate dalla questura all’interno del perimetro dell’area siderurgica.
Dal pomeriggio anche il sindaco Leopoldo Di Girolamo e il prefetto Bellesini erano presenti sul posto alla ricerca di una mediazione tra azienda e lavoratori, ma l’atteggiamento dell’amministratore delegato, che ha fatto addirittura attendere il prefetto per circa due ore prima di riceverlo, non è stato all’insegna della distensione. La pressione degli operai è proseguita fino all’alba di stamane quando le Forze dell’ordine, utilizzando un diversivo sono riuscite a permettere all’Amministratore delegato di lasciare la fabbrica. Sono stati comunque momenti concitati, durante i quali un dirigente della questura, colpito da un oggetto lanciato dalla folla, è rimasto ferito a un’arcata sopraccigliare.
Per Nicola Fratoianni «La situazione della Thyssen Krupp di Terni induce alla massima preoccupazione e reclama un intervento urgente delle istituzioni a partire dal Governo nazionale. Si tratta innanzitutto della vita e del futuro di 550 lavoratori, per lo più giovani e non in condizione di accedere a prepensionamenti, direttamente minacciati dai licenziamenti».
Per il deputato di Sinistra Ecologia Libertà il caso Terni rappresenta una ennesima dimostrazione che l’emergenza è il lavoro. «Al di là del dramma di queste famiglie ci sono le ricadute sull’indotto, l’incertezza sul futuro di un impianto di 2800 dipendenti, la minaccia agli equilibri sociali di un’intera città e della stessa regione: il piano presentato dall’ AST infatti si concentra sugli aspetti finanziari (taglio dei costi, riduzione delle spese) e non avanza proposte convincenti sul futuro produttivo dell’impianto e sulle sue prospettive di mercato. Rischia così di passare anche da Terni quel declino industriale dell’Italia che sembra non interessare al Governo e al presidente Renzi, troppo impegnato forse a mostrare i muscoli a chiunque muova obiezioni alle sue sbrigative riforme istituzionali. Sinistra ecologia libertà ed il suo gruppo parlamentare sono a disposizione dei lavoratori e delle istituzioni locali e impegnati a portare ogni possibile contributo affinché la vertenza possa avere il giusto rilievo nazionale ed internazionale ed approdare ad una soluzione positiva».
Stamattina si è svolta l’assemblea aperta alla città organizzata all’interno dell’Ast. Oltre agli operai hanno partecipato anche numerosi cittadini che hanno voluto così manifestare la loro solidarietà ai lavoratori. Una presenza massiccia. Al termine dell’assemblea è stato deciso che lo sciopero proseguirà fino alla fermata dell’impianto, in programma per il 4 agosto. Anche il presidio dello stabilimento proseguirà ad oltranza. Dall’assemblea è emersa anche la volontà di organizzare una manifestazione a Roma che forse si terrà nei prossimi giorni.