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Mercoledì, 1 luglio 2015

Tsipras ai greci: domenica si vota No per un debito più vivibile. Renzi a braccetto con Merkel: referendum sbagliato. La protesta di Sel in aula

grecia

Che la situazione sia seria lo si è capito anche dalla contemporaneità degli eventi di oggi. Mentre il premier greco si rivolgeva ai suoi cittadini con un discorso televisivo, alla camera dei deputati il ministro Padoan riferiva lo stato della trattativa tra Ue e Grecia mentre il premier Renzi era a Berlino a incontrare la cancelliera Angela Merkel. Ma andiamo con ordine.

Nel suo messaggio ai greci Alexis Tsipras ha confermato che il referendum domenica si terrà.  «Votare no al referendum è un passo decisivo per raggiungere un accordo migliore» ha detto il premier greco e ha indicato che «dire no non significa rompere con l’Europa, ma un ritorno all’Europa dei valori». Tsipras ha anche sottolineato che «le pensioni, i salari e i depositi bancari dei greci non andranno persi».

Per Tsipras «un accordo socialmente equo non deve pesare ancora una volta su pensionati e lavoratori, ma sulle spalle di chi lo può sostenere. Mentono quelli che sostengono che con il no voglio portare la Grecia fuori dall’euro, sono gli stessi che vi hanno mentito in passato, che vedono l’Europa come un’unione superficiale, con il Fmi che fa da collante. Non sono i visionari di cui l’Europa ha bisogno».

Pochi istanti dopo a parlare, da Berlino, sono stati la cancelliera tedesca Angela Merkel e il premier italiano Matteo Renzi. «Con Merkel abbiamo parlato a lungo del referendum greco: a mio avviso credo sia un errore»,  ha detto il premier italiano ma «rispetto la volontà del popolo greco». «Ora – ha aggiunto – è fondamentale cercare di far prevalere le ragioni del buon senso. Per questo nei mesi, nelle settimane e anche nei giorni scorsi abbiamo cercato di trovare un punto di intesa. Vedremo cosa accadrà».

Per Angela Merkel i margini di manovra non ci sono e ha ribadito la posizione già espressa in mattinata, dopo la notizia della nuova lettera inviata da Tsipras alla ex Troika durante la notte. Una lettera in cui il premier greco apriva alle riforme chieste dai creditori, con alcune condizioni. «Oggi è mercoledì, domenica ci sarà il referendum. Noi riteniamo che prima si debba svolgere il referendum, poi vedremo se ci sarà una nuova situazione. Ad oggi non vedo una nuova situazione», ha tagliato corto la cancelliera.

Sempre in contemporanea il ministro Padoan ha informato la Camera dello stato dell’arte della trattativa senza rivelare nulla di nuovo visto che un nuovo Eurogruppo è stato convocato. Nel corso dell’informativa urgente del ministro dell’Economia  i deputati di Sel hanno esposto sul proprio banco nell’Aula di Montecitorio la bandiera della Grecia come gesto di solidarietà verso il popolo ellenico.