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Lunedì, 19 maggio 2014

Tsipras: «L’Austerità non serve, ci vuole un new deal per l’Europa»

torino

E’ iniziato la visita in Italia di Alexis Tsipras in Italia. Prima tappa al quotidiano Repubblica per una intervista. Poi l’incontro all’Università Statale di Milano. Poi Torino ed infine la grande festa in Piazza Maggiore a Bologna.

«La medicina dell’austerità non ci porta da nessuna parte. Per l’Europa serve un nuovo trattato, un New Deal, che sostituisca gli indici del fiscal compact, il deficit, il debito e l’inflazione con la disoccupazione, la povertà e lo sviluppo». Così il leader di Syriza Alexis Tsipras, durante il videoforum su Repubblica Tv. «L’Europa si trova oggi senza vie d’uscita dal punto di vista strategico. Dall’inizio della crisi riciclano sempre le stesse politiche che aggravano la situazione. In questo modo hanno trasformato una crisi bancaria in una crisi generale». Conduce Laura Pertici

L’accoglienza all’Università di Milano

«La sinistra può diventare la terza forza politica in Europa ed essere l’ostacolo al blocco che vogliono creare fra popolari e socialdemocratici che guiderà l’Europa». È quanto ha dichiarato Alexis Tsipras, il leader di  Syriza e candidato presidente della lista «L’Altra Europa» alle prossime elezioni europee nel corso di una manifestazione davanti alla Statale di Milano.

università

«C’é una sinistra che vuole cambiare gli equilibri, che non si compromette e vuole cambiare l’Italia, e voglio credere che otterrà un risultato positivo superando la soglia del 4% dimostrando così di aver rimesso le radici, nonostante certi mezzi di informazione ci abbiano sottovalutato e boicottato come era successo in Grecia: capisco che le classi dominanti abbiano molta paura della sinistra ma la sinistra è il futuro perché tutti gli altri finora hanno fallito« ha proseguito il politico greco, che alla domanda dei cronisti se pensava di rubare più voti all’elettorato del Pd o a quello di Grillo, ha spiegato »vogliamo prendere i voti degli italiani indipendentemente da quello che votavano prima».

«Qui e in Grecia abbiamo gli stessi problemi e gli stessi avversari, abbiamo sistemi politici invecchiati e corrotti, abbiamo forze che si presentano come nuove ma in realtà sono vecchie, ma abbiamo anche una tradizione molto importante di lotte per la giustizia sociale e per la pace« ha proseguito Tsipras attorniato da diversi candidati italiani della lista, sottolineando che »l’Europa è di fronte ad un bivio strategico: proseguire con le politiche di austerità o cambiare portando avanti i bisogni dei suoi popoli fondati su democrazia e solidarietà«. Rimarcando come socialdemocratici e conservatori abbiano posizioni sempre più sovrapponibili, il leader di Syriza ha fatto appello ai giovani »le cui condizioni per la prima volta dal dopoguerra saranno peggiori di quelle dei loro genitori e che sono bersaglio di una disoccupazione a livelli inaccettabili: prendete il futuro nelle vostre mani, ribellatevi a chi vuole precarizzare le vostre vite e contribuite a creare nuove condizioni di vita in Europa con la sinistra». 

A margine dell’iniziativa ha incontrato una delegazione di operai della Ericsson in lotta per il posto di lavoro.

Torino ancora all’Università

Da Torino Alexis Tsipras rivendica il successo elettorale in Grecia. «Un messaggio di speranza arriva dalla regione Attica, dove la nostra candidata è prima, e da Atene, dove il nostro candidato è alla pari con il sindaco uscente».   «È un messaggio di cambiamento per tutta l’Europa – ha aggiunto – domenica prossima saremo primi in Grecia e l’Altra Europa con Tsipras rappresenterà l’Italia al Parlamento europeo».

«Dobbiamo voltare le spalle a quel fenomeno tremendo che ci fa rabbrividire: il rafforzamento del populismo di destra e del neonazismo in Europa» ha proseguito Alexis Tsipras «Diamo una risposta chiara – ha sottolineato – mai più fascismi nel continente europeo».

Commenti

  • mauro raggini

    UN BRUTTO MONI OVADIA

    Ieri sera ho seguito la diretta streaming in piazza Maggiore
    a Bologna del comizio di Tsipras.

    Prima di lui ho seguito l’intervento di Barbara Spinelli e
    soprattutto quello, interessante, di una donna che fino a febbraio è stata
    presidente di un circolo comunale del PD. Dopo l’elezione di Renzi ha preso
    atto che nel PD è finita qualsiasi speranza non tanto di una politica di
    sinistra, ma pure riformista.

    Poi è salito sul palco Moni Ovadia. Ho trovato il suo intervento
    sgradevole. Si agitava sul palco come Grillo cercando di infondere l’entusiasmo
    per il leader. Perché quando crei un aura di attesa liberatoria, è questo che
    stai facendo.

    Ma se fai così, significa che sei convinto della necessità
    di farlo.

    Se fossi stato lì in mezzo anche io avrei applaudito, perché
    gli slogan che gridava comunque assomigliavano alle mie idee, e in una piazza
    accetti tutto, visto che l’atmosfera di festa ammetta le esagerazioni.

    Ma la forma è importante, rivela il contenuto.

    Io non ho bisogno di un leader, grazie.

    Fuori dalla piazza è bene ricordarlo.