Un Def privo di riforme di struttura per poveri, precari e disoccupati
Matteo Renzi ha fatto per mesi la voce grossa contro l’insostenibilità dei vincoli di bilancio europei, salvo rimangiarsi tutto e non prendere l’iniziativa nel semestre di presidenza italiano, quando ne aveva la possibilità.
Ora propone al Parlamento un Def privo di riforme di struttura per poveri, precari e disoccupati: non c’è il reddito minimo, non si tagliano le spese militari (nonostante l’impegno della ministra Pinotti e la mozione approvata dal Parlamento sul dimezzamento degli F-35), non c’è un progetto serio su formazione e ricerca nonostante l’Europa ci chieda di portare al 40% la percentuale di laureati entro il 2020, non ci sono politiche a sostegno degli investimenti e del lavoro.
Ci sono (forse) spiccioli per fare la carità e tante previsioni gonfiate.
Il solito, insomma, e il contrario di ciò che proponiamo noi.