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Mercoledì, 23 settembre 2015

Un referendum per fermare lo scempio della Costituzione

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Sono appena intervenuto in discussione generale sul disegno di riforma costituzionale.
Questo Governo senza mandato parlamentare si è autoinvestito del diritto di cambiare una Costituzione come la nostra – aperta, capace di orientare le scelte politiche fondamentali, di resistere alla prova del tempo e a contesti profondamente diversi – impelagandosi in un Ddl. costituzionale che non supera il bicameralismo perfetto e fa regredire il Senato ad organo consultivo composto da persone già gravate da impegni sul territorio, nominati e non eletti dal popolo.
Il pericolo supremo sta però soprattutto nel combinato disposto tra riforma del Senato e Italicum, che rischia di minare la democrazia, con una maggioranza col potere di determinare tutti gli assetti istituzionali, in virata libera verso un presidenzialismo accroccato, senza nemmeno la dignità di quello di tradizione nordeuropea. Tutto pur di evitare il male supremo: il suffragio universale, aggirando il confronto con le minoranze. A ciò si somma il grande equivoco – accentramento o decentramento? – della riforma del Titolo V. Intanto, con la finta cancellazione delle Province, sono state abolite democrazia, partecipazione e atti di buon governo.
Noi di SEL avevamo proposto un bicameralismo differenziato per funzioni, con un Parlamento che legiferi e controlli l’operato del Governo, con un Senato dei diritti e delle garanzie.
E invece, anche per questa riforma, come per la ‘buona scuola’ e il Jobs Act, emergono il vulnus del confronto ed una crisi di astinenza da voto di fiducia.
A pronunciarsi però – referendum plebiscito o prima simulazione dell’Italicum? – ci sarà la maggioranza degli italiani, quelli che in numeri assoluti hanno liberamente votato nel 2013, e non i rappresentanti frutto incostituzionale del Porcellum. Ricordo ancora una volta che in Senato, senza il contributo fondamentale di SEL – in virtù della coalizione ‘Bene Comune’ – il Pd non avrebbe avuto il premio di maggioranza, soprattutto in Regioni decisive come Piemonte, Liguria, Lazio.
Quindi il Pd, una minoranza persino divisa, si accinge a stravolgere la Costituzione.
Con la maggioranza degli italiani, col Paese reale, l’opposizione si unirà contro queste scellerate proposte di riforma costituzionale.

Commenti

  • carlo

    come nel 1953 avevamo sconfitto la legge truffa dei forchettoni così nel 2016 al referendum sconfiggeremo i forchettoni renzusconiani-Al lavoro