Vendola a Montecitorio con chi protesta: Il ddl scuola è la cosa più di destra che questo governo si appresta a fare
La riforma della scuola di Giannini-Renzi «è la cosa più di destra che il governo potesse fare. I sindacati e i professori hanno il diritto di portare fino alle estreme conseguenze la loro battaglia». Così il leader di Sel, Nichi Vendola, che si è fermato a lungo a parlare con gli insegnanti che protestano in Piazza Montecitorio contro il ddl scuola.
«Tutto il mondo della scuola – ha affermato – è in subbuglio, percepisce la riforma come uno sfregio, come cancellazione di una storia bella che è quella della scuola pubblica italiana. Uno sfregio che trasforma la scuola in una palestra dell’ obbedienza». A chi gli chiedeva se la battaglia di chi protesta potesse significare anche il blocco degli scrutini, il leader di Sel ha risposto: «Decideranno i protagonisti».
Sulla possibilità di modifiche al ddl in Senato, Vendola non si fa troppe illusioni: «Penso – ha detto – che Renzi abbia già trattato con mister Verdini». Il leader di Sel è tornato poi a puntare l’indice verso alcuni punti della riforma che ritiene inaccettabile: «C’è un podestà che governa tutto, che sceglierà professori omogenei alla sua cultura e che ha un salvadanaio per elargire mance a suo piacimento: è questa la corruzione di cui parlo».