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Mercoledì, 15 ottobre 2014

Vendola: «Il pareggio di bilancio in Costituzione è norma demenziale»

«Cancellare dalla Costituzione quella norma demenziale frutto della destra e della subalternità delle altre parti della politica è essenziale». Cosi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, motiva la sua firma e il sostegno di Sel alla campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare per abolire il pareggio di bilancio dalla Costituzione che è stata lanciata oggi a Roma dal comitato promotore.

pareggio

«E’ stato un atto grave – prosegue il leader di Sel – quello di aver voluto scrivere nella nostra Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio, con una sciatteria culturale, e non occupandosi di quello che è il bilancio ordinario di milioni di famiglie, di quello che è il bilancio reale delle attività economiche. Cioè hanno immaginato di mettere una camicia di forza alla società, obbligando i governi a tagliare la protezione sociale, a mettere in una campana di vetro il welfare».

«Quando si mette in discussione questa cultura dei diritti di cittadinanza, lo si fa con l’argomento che bisogna uscire dalla crisi si compiono due delitti: il primo è che si ferisce il sentimento della giustizia sociale con le nuove povertà, il secondo delitto è che non si va da nessuna parte, si va a sbattere, non si salva un’economia costringendola a stare sotto le forche caudine delle formule magiche dell’oltranzismo ideologico di coloro che dicono austerity, austerity, austerità».

«Vedremo – insiste Vendola – come andrà a finire il braccio di ferro tra Renzi e l’Ue: andava però contestata duramente la politica europea. Il premier ha fatto tutte le parti in commedia. una con Cameron, una con Hollande e poi quella dello scolaretto che ha obbedito alla cancelliera Merkel. Bisognava e bisogna ancora reagire a un’Europa sadica – conclude Vendola – perché i diritti sociali non sono il lusso della domenica».

 

Commenti

  • francesco

    Mi pare d’obbligo qualche doverosa precisazione.
    Il “Patto Finanziario”, meglio conosciuto col nome di “Fiscal Compact” che obbliga i governi firmatari a inserire il “Pareggio di Bilancio” in Costituzione, è stato approvato il 25 Marzo 2012 da 27 Paesi membri dell’Unione Europea, Italia compresa, sotto l’egida del governo Monti sostenuto a spada tratta dal PD e dal Presidente Napolitano. In seguito, per le elezioni politiche del 24/25 febbraio del 2013, Sel firmò la “Carta di Intenti” di Bersani e company per entrare nella coalizione di “centrosinistra”, ingurgitando di fatto anche il Pareggio di Bilancio.Vendola si accorge solo adesso che è una norma demenziale e vuole abolirla dopo essere stato, lui si, subalterno alle operazioni truffaldine degli alleati “pidioti”, con i quali continua a coltivare rapporti privilegiati. Evidentemente , la coerenza è merce rara nelle terre di mezzo…

  • Luca

    Forse non ti 6 accorto, che noi al governo non ci siamo proprio perché rigettiamo in toto queste politiche destrorse del governo Renzi. Se tu sostieni che essendo disposto a un’alleanza con il Pd di Bersani a livello nazionale , Vendola fosse d’accordo col Pareggio di Bilancio sono opinioni tue, ma non credo che siano fondate ne sostenibili.

  • francesco

    Per quell’allenza, Vendola ha dovuto firmare la Carta di Intenti che Bersani gli ha messo sotto il naso. Tu sai cosa c’era scritto? Se no, informati.

  • Mimmo

    Nella Carta d’intenti , non a caso, si scrive “verifica e eventuale rinegoziazione “degli impegni internazionali.Non c’è affatto un impegno sul pareggio di bilancio in Costituzione.Certo non esaltante, ma nessuna doppiezza nella posizione di Sel.