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Mercoledì, 2 aprile 2014

Vendola: «Lista Tsipras l’unica novità. L’Europa che c’è non ci piace e vogliamo cambiarla»

I problemi sulla lista Tsipras sono alle spalle. I problemi sono nella composizione delle liste dei partiti, che sono problemi che evocano guerre, nemmeno tanto simulate. Così il leader di Sel Nichi Vendola, a margine di un incontro alla Commissione Ue, a Bruxelles.

«Costruire una lista che è fatta di individualità, collettivi, associazioni, e col contributo di alcuni partiti, non è semplice. Tuttavia la lista Tsipras è l’unica vera novità che c’è sulla scena politica italiana – spiega Vendola – perchè è l’offerta di un’idea politica innamorata dell’Europa ma col rancore nei confronti di questa Europa. L’Europa che comanda di smontare il welfare, che comanda l’impoverimento del ceto medio. E’ un’Europa che non ci piace». 

«Contro questa Europa – evidenzia Vendola – si stanno rafforzando i populisti ed i populismi. Marine Le Pen, come Beppe Grillo sono l’espressione di un movimento regressivo, che può strappare per sempre le carte belle e nobili di Altiero Spinelli, il sogno degli Stati Uniti d’Europa. Ciascuno con gli anabolizzanti, con la muscolarità di un discorso sempre più violento, volgare, nazionalista, corporativo, xenofobo, talvolta apertamente razzista, cerca di guadagnare un consenso elettorale scommettendo sulla paura, sul disagio economico. Ma tutti questi populismi ci portano all’indietro». «L’Europa sta male perchè non è stata capace di andare avanti – conclude il leader di Sel -. Bisogna guarirla portandola verso una migliore più avanzata forma di unità, democrazia: l’Europa dei popoli e dei diritti. Questo è quello che vorremmo mettere al centro della vita politica del Vecchio continente».

«Il disegno di Sel è quello di investire sul colloquio tra ciò che rappresenta Martin Schulz e ciò che rappresenta Alexis Tsipras. Noi pensiamo che anche alla luce della cocente sconfitta dei socialisti francesi e di Francois Hollande, il socialismo europeo abbia bisogno di una rigenerazione. Pensiamo che il colloquio con ciò che rappresenta Tsipras possa essere tonificante, per le forze di sinistra globalmente intese in tutta Europa», così Nichi Vendola risponde a chi chiede se Sel alle europee di maggio andrà con i Socialisti o con Sinistra unita.

Quale gruppo sceglierei qui in Europa? «Io personalmente appartengo già ad un gruppo in Europa – conclude Vendola -. sono membro del Comitato delle Regioni, iscritto come indipendente al gruppo socialista. E’ una buona indicazione o no?».

Commenti

  • nicola colombo

    le “larghe intese” facciamole a SINISTRA. Liberiamo dall’abbraccio con le destre il PSE. Schulz e Tsipras si possono incontrare nel costruire gli Stati Uniti d’Europa, l’Europa dei Popoli e delle Nazioni piuttosto che della finanza e delle banche! Nichi, vai avanti su questa rotta, perché la stada di mezzo è il terreno su cui SEL deve agire ed operare. Buon lavoro a tutti noi e buona fortuna alla Sinistra unitaria. plurale e riformatrice. PS: ho letto su Wikipedia la storia di Syriza e un rimpianto, un po’, mi è venuto: ho trovato tantissime affinità programmatiche con il programma fondamentale di Sinistra Ecologia Libertà delle origini. E, con altrettanto poco entusiasmo, perché in Grecia sì, è stato possibile farlo, e in Italia ancora no?

  • Marco

    … perché in Grecia sì, è stato possibile farlo, e in Italia ancora no?

    Forse perché in Grecia, pur in una situazione sociale e politica molto diversa rispetto a quella italiana, Syriza non ha scelto la “strada di mezzo” e ha investito tutte le sue energie nella costruzione di una sinistra unitaria e popolare invece di accodarsi al Pasok?

  • claudio plazzotta

    Forse perchè in Italia dopo la esperienza dell’arcobaleno in molti hanno preferito rinchiudersi nelle proprie identità,non SEL ,e la diponibilità a questa lista lo dimostra.E’ maturata una altra condizione ,personalmente me lo auguro ,e voglio guardare avanti

  • Massimo Sabbatini

    Beh, no, caro Vendola, no, il gruppo socialista no: governano in Italia con la destra, in Germania con Mekel, in Francia fanno una politica di destra (comprese le guerre, vedi Libia), in Gran Bretagna Blair ha fatto una politica di destra, comprese le guerre. No, aderiamo al gruppo della sinistra europea, diciamolo qui e adesso ad alta voce, contribuiamo a farlo grande, a toccare il 15% (si può!), e poi dialoghiamo con il PSE, ma da una posizione di forza. Posizione di forza che è impossibile raggiungere se ancora prima delle elezioni dichiariamo che andremo con il PSE, perché gli elettori in questo caso votano direttamente per il PSE, o per cinquestelle, o restano a casa.

  • mariosi

    Si, niki sono d’accordo, avanti per nu8vo socialismo di grande spessore e riformatore.Basta con i massimali che favoriscono le destre.

  • francesco

    Con la sua propensione ad ammogliarsi con i peggiori rappresentanti della socialdemocrazia, Vendola è una vera e propria zavorra della Sinistra.
    La sua prossima capriola sarà sciogliere Sel nella cloaca del PD.

  • maurizio angelini

    Oggi per aiutare Schulz bisogna votare Tsipras. Al Parlamento Europeo ( intanto entrarci) io ammetto la collocazione in gruppi diversi, lavorandoci dentro per spostarne gli equilibri. Se ci entriamo dobbiamo darci un programma, individuare delle scadenze, darci dei tempi: basta che lo facciamo insieme, anche con collocazioni iniziali diverse.

  • MGiovanna

    Premetto che sono iscritta a Sel e intendo rimanerci, ma una riflessione voglio farla: se un soggetto politico, dopo 5 anni dalla sua nascita, è al 2,5% non sarà che ha sbagliato qualcosa? Questa dipendenza, di fatto, nei confronti dei socialisti europei e del Pd nostrano, questo ribadire che la nostra cornice è il centrosinistra, questo definirci “terra di mezzo”, questo freno a mano che ci autoimponiamo, non ci impedisce proprio di realizzare quello per cui eravamo nati? Io penso proprio di si. E forse è per questo che, anche nei territori, ci scambiano, quando va bene, per la ulteriore correntina di sinistra del Pd. Io voto Tsipras non per aiutare Schulz, che non mi pare abbia bisogno della badante, ma per portare in europa una nuova linfa vitale