Vendola: ogni giorno un ricatto uccide un diritto. La nostra non sarà l’Estate di chi guarda rilassato il mondo andare in rovina
«In questi giorni affrontiamo un compito importante: impedire alla politica di mancare di rispetto ad esseri umani, cittadini e interi popoli. Trionfa nel dibattito pubblico un’arroganza senza limiti: Matteo Salvini irride persino Papa Francesco, colpevole di aver chiesto perdono per coloro che non sanno accogliere chi scappa dalla fame e dalle guerre. Beppe Grillo scende nella fogna con gli altri, dimostrando che topi, immondizia ed esseri umani in fuga hanno per lui lo stesso valore, cioe’ nessuno». Lo dichiara il leader di Sel Nichi Vendola in una nota, annunciando un’assemblea nazionale a Roma l’11 luglio.
«C’è più impegno in questa Italia per la difesa della Nutella, che per la difesa dei diritti degli esseri umani in carne ed ossa – prosegue Vendola – Dobbiamo salvare l’Italia da un’intollerabile declino e difendere persino il senso delle parole – prosegue il leader di Sel – per affermare che un diritto è un diritto e non la concessione del potente del momento. Accade così anche per gli insegnanti precari, di cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi disconosce il diritto ad essere assunti, trasformandoli in arma di ricatto utile soltanto a ottenere l’approvazione di un provvedimento sbagliato e inviso a tutto il mondo della scuola».
«Siamo di fronte ad un gigantesco gioco di ricatti. Esseri umani trasformati nel terreno di un vergognoso e volgare scambio – spiega il leader di Sel – sono strumenti di contrattazione diplomatica i corpi dei migranti ammassati sugli scogli di Ventimiglia, diventano ‘posta in gioco’ gli insegnanti, ed è ricattato anche il popolo greco, a cui l’Europa sta lasciando solo la scelta tra la povertà del taglio di salari e pensioni e quella derivante dal fallimento dello Stato».
«Cittadini che Governi e tecnocrazie trattano come ostaggi: che vergogna. Non è per questo – sostiene Vendola – che sono stati eletti, lo ricordino. Metteremo fine a questo scandalo, costruendo una forza politica diversa, la forza del riscatto sociale e politico della nostra Italia malata. Dobbiamo farcela e ce la faremo, non ho dubbi». «La nostra non sarà l’Estate di chi guarda rilassato il mondo andare in rovina – conclude Vendola – Sarà quella del primo passo insieme, per cambiare molte cose a sinistra, per costruire una forza politica più forte e larga, diversa, che cammina tra la gente, che porta uguaglianza e libertà laddove prima regnava soltanto l’arroganza».
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