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Lunedì, 1 giugno 2015

Vendola: ora una rete nazionale per ricostruire la sinistra

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«Il fascino dell’invincibilità di Matteo Renzi esce sfregiato dalle regionali. L’arrampicata sugli specchi sembra essere la ginnastica preferita dal gruppo dirigente Pd, quando invece il partito dovrebbe aprire una riflessione seria sugli effetti di politiche sbagliate. Mi sembra che si accontentino di continuare a fare propaganda anche dopo aver preso una botta». Lo ha detto il presidente di Sel, Nichi Vendola, in una conferenza stampa alla Camera nella quale ha commentato il risultato delle regionali.

«Renzi – ha aggiunto il leader di Sel – ha una grande responsabilità. C’è stato un terremoto politico: quasi il 50% degli italiani non è andato a votare, è cresciuta enormemente l’area del dissenso, con i tanti voti presi dal M5S e – purtroppo – dalla Lega Nord. Renzi ha due alternative: continuare a polemizzare sulla tendenza scissionista all’interno del Pd, oppure ragionare sulla scissione tra il Pd e il suo tradizionale elettorato di centrosinistra».

Le elezioni di domenica, osserva Vendola, dimostrano che a sinistra ci sono tante energie sulle quali investire. «Il fatto che Sel si sia presentata in sette regioni con sette liste differenti, senza un simbolo unitario e un discorso politico di carattere nazionale, penso sia un elemento politico nuovo. In giro per l’Italia ci sono tante esperienze diverse e interessanti da connettere per formare una rete, su cui si rilancia il progetto della sinistra. Noi siamo in campo per dare una mano, per costruire un progetto segnato dall’innovazione politica e anche dei temi. Non intendiamo ricostruire la sinistra radicale – ha concluso Vendola – ma lavorare un’agenda di governo e a un soggetto politico che possa entrare in competizione con Renzi sul terreno delle scelte economiche e sociali».

«Dal Pd si sente dire che i 5 Stelle non hanno avuto un grande risultato. Dire questo, vuol dire considerare la politica solo come costruzione di potere. Dai 5 stelle viene drenato un pezzo di consenso del Pd» insiste il presidente nazionale di Sel, Nichi Vendola. Quanto alla Puglia, le ultime due legislature di sinistra «consegnano ad Emiliano la vittoria. Un dato positivo, soprattutto in quello che è stato un laboratorio politico del centrodestra (da Tatarella a Fitto e Poli Bortone)». Ancora: «Ha portato bene a Emiliano l’allontanamento di Renzi. Emiliano- sottolinea Vendola- si era già dissociato sui temi della Buona Scuola, e ha detto no al gasdotto Tap che dovrebbe approdare sulla costa salentina».

Commenti

  • Andrea M.

    Con le nostre grandi e affascinanti analisi strategiche abbiamo riesumato due volte un Berlusconi sconfitto da Prodi ed ora regalato la Liguria a un personaggio come Toti, questa è la dura e cruda realtà; ed ora ancora insistiamo con il sogno di grandi aggregazioni di reti e movimenti su scala nazionale…ho visto tanti di quei fallimenti sognando “il sol dell’avvenir” mentre favorivamo sul campo soltanto la peggiore destra. Preferisco altri due anni di purgatorio con Renzi lavorando seriamente per proporre una piattaforma nuova al prossimo congresso del PD anzichè scappare vigliaccamente come Civati (che avevo votato alle primarie da segretario) per affermare la sua purezza e la sua coerenza ideologica…di cui gode oggi la destra e solo la destra. Iniziare una nuova marcia nel deserto vuol dire non aver imparato niente da 20 anni di errori, fatti sempre dalle stesse persone che non si sono mai assunte la responsabilità di aver estinto i verdi e deluso per vent’anni ogni promessa ed aspettativa di cambiamento. Troppe vonte ho creduto e sentito parlare di rivoluzione per vedere che poi tutto restava uguale a prima. Quanto a lungo vogliamo continuare a proporre di cambiareb tutto perché nulla cambi? Quando cominceremo a pensare seriamente all’Italia e a un mondo alla deriva che corre verso disastri climatici, disuguaglianze, guerre…mentre voi vi occupate ancora di roba da ricchi insoddisfatti? E intanto Renzi va in giro proponendo il modello Marchionne. E non mi interessa aspettare fra 5 anni il fallimento di questo modello per dire che noi puri e duri avevamo ragione!!!

  • Armando Pitocco

    Ma il PD di Renzi fa politiche di destra, che se le faceva Berlusconi stavamo tutti in piazza. Invece siccome le fa il PD (quasi) tutti buoni. La riforma della scuola, il Senato non elettivo, l’Italicum che cancella il pluralismo e il diritto di voto, lo Sblocca Italia che sblocca il cemento e le trivelle, il TTIP che distruggerà la sicurezza e la certificazione dei prodotti italiani favorendo le multinazionali straniere… e ancora, politiche disastrose verso i migranti che continuano a morire in mare! Nessun aiuto degno di questo nome ai cittadini sotto la soglia di povertà… cancellazione dell’articolo 18 (ora ti licenziano come gli pare, anche senza giusta causa!)

    A cosa serve “votare PD per non far vincere le destre”, se poi fa le stesse cose delle destre?
    STIAMO GIà MARCIANDO NEL DESERTO! Speriamo solo di uscirne vivi

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Esatto! Meglio Berlusconi di Renzi, almeno con Berlusconi (che voleva realizzare le stesse medesime cose di Renzi, come dice giustamente lui stesso), la gente scendeva in piazza, adesso solo perché il ducetto di turno ha la bandiera del PD invece tutto va bene.
    Per cui, è solo un bene che Toti (o chiunque altro) abbia vinto sull’arrogante e boriosa Paita, squallida arrivista che ben rappresenta la destra strafottente di Matteo Renzi.

  • Andrea M.

    Quello che voglio dire è che per liberarsi delle politiche di Renzi non basta fare l’ennesimo tentativo di riaggregazione a sinistra, ma occorre coinvolgere in una strategia complessiva di cambiamento anche il PD, altrimenti Renzi avrà buon gioco a dire “io ho fatto quelle riforme che per 20 anni la sinistra non ha voluto fare” ributtandoci nel solito dilemma politico se è meglio una riforma sbagliata o una non-riforma, dilemma al quale francamente non saprei più come rispondere. Allora proponiamo un nuovo modello economico e sociale cercando convergenze con quei settori industriali, della finanza, del lavoro, dell’Università, della cultura, del volontariato che già sono pronti ed hanno interesse ad investire sulla sostenibilità ambientale e sociale. Di marce ne ho fatte tante, a cominciare dal ’68 quando avevo 16 anni, Ora c’è urgenza di cambiare davvero un capitalismo consumista che sta portando il mondo ad una deriva tragica. Non mi basta più denunciarlo o dire “io lo avevo detto”.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Io penso che quello che tu auspichi è quello che ha sempre voluto Sel, che è anche ciò che la differenzia dai vari partiti comunisti alla sua sinistra. Sono d’accordo con quest’idea (è il motivo per cui voto Sel e non altri partiti di sinistra), ma questo discorso aveva un valore con il PD precedente, quando ancora lo si poteva definire un partito di centrosinistra. Perbacco, persino Rosy Bindi, storica democristiana, è considerata dai renziani “minoranza di sinistra” e attaccata ignobilmente dalla quasi totalità del partito. O pensa al povero Letta (democristiano anche lui), usato e buttato via come un fazzoletto sporco da questi pescecani arrivisti. Come fai a redimere una banda del genere? E’ un’impresa impossibile. Se e quando Renzi passerà, ben venga il dialogo e la cooperazione, fino ad allora, non si può far altro che fare la guerra a questo PD.

  • Andrea M.

    E’ facile, ma poco utile mettere tutto sullo stesso piano e non aiuta a costruire niente. Berlusconi rappresenta l’opposto di ogni cosa in cui credo, moralmente e politicamente; ha una idea vetero liberista senza eguali in Europa; al confronto anche Cameron sembra di sinistra. Renzi è un mediocre ma abile politico (in mezzo alla nullità anche la mediocrità sembra una virtù) che ha approfittato della voragine creata dallo sbandamento post-elettorale del PD bersaniano ed almeno un merito lo ha avuto: lo smantellamento di una classe dirigente talmente imbalsamata, autoreferente ed inutile da apparire perfino peggiore di lui. Mi sembra che il giochino al peggio del peggio non sia mai servito a costruire un bel nulla se non a dire che noi siamo i più bravi…bella soddisfazione! Perché non ci proviamo con un briciolo di umiltà a costruire davvero una alternativa reale e praticabile?

  • francesco

    non sono d accordo per costruire una valida alternativa di sx bisogna escludere il pd che con o senza renzi ha negli ultimi anni rinnegato i valori di sx appoggiando monti, renzi è il lato peggiore del pd ma non è diverso da loro.

  • Armando Pitocco

    “occorre coinvolgere in una strategia complessiva di cambiamento anche il PD”

    Dipende… non il PD inteso come dirigenza, quella è perduta. Il PD inteso come milioni di elettori quello sì: ci sono moltissime brave persone che continuano a votare pensando che “alla fine è sempre sinistra”, come se fosse ancora il PCI.
    Ma questo vuol dire che la “sinistra” (quella vera) deve innovarsi radicalmente e convincere quell’elettorato (e i tantissimi nell’astensione, e tanti che votano il M5S) a non votare più il PD, che non è ormai nient’altro che la brutta copia di Berlusconi.

    Questo vuol dire che dobbiamo:
    1. creare un unico movimento politico, perché le energie in termini di attivisti sono limitate
    2. innovare radicalmente i processi decisionali: molto più democratici, molte più consultazioni interne, no verticismi ma organizzazione dal basso. Facciamo sentire che per noi vengono PRIMA LE PERSONE. Non i capi. Non i politici di professione. Non gli amici industriali. Non le banche.
    3. cambiare il linguaggio. Di opposizione chiara, senza terminologie non più comprese, e concreto, cioè che parli dritto al cuore delle ingiustizie quotidiane in cui le persone vivono (senza però comprenderne le cause magari).

    Logorarsi dentro il pd con dirigenti più o meno carogne lo trovo inutile. Perfino Godot (alias Civati) ha deciso di uscirne!

  • Armando Pitocco

    Io sono giovane e non mi sono mai impegnato in partiti (eccezion fatta nell’ultimo anno per l’Altra Europa con Tsipras e per il Partito Pirata di cui mi incuriosiscono molto i metodi democratici). Ho sempre aspettato IL movimento unitario in cui impegnarmi. Quando i (pochi) iscritti di Sel, Rifondazione, Verdi, PdCI, PD area Civati decideranno di unire le proprie energie?
    Ormai tutti insieme è grasso che cola se prendono il 6% in condizioni eccezionali.
    Ma non siamo in Spagna, qui in Italia le energie sono veramente scarse, e non si può creare una Podemos da zero fregandosene della locale Izquierda Disunida.
    Quindi o questi militanti generosamente fanno da battistrada o siamo tutti destinati all’estinzione antropologica

  • Armando Pitocco

    Vorrei sapere una cosa di sinistra… anzi no, mi basta anche solo “non di destra” che abbia fatto Renzi. È riuscito a eliminare l’art 18. Berlusconi no.
    Io preferivo Berlusconi, almeno si scendeva in piazza e ci indignavamo. Ora siamo tutti appiattiti al pensiero unico del regime.
    Sì, regime: basti vedere l’Italicum, legge fascistissima che riprende in toto la legge Acerbo (la legge Truffa era un gioiellino di democrazia in confronto)

  • Lorenzo Porcari

    Andrea, io ho conoscenti nel PD. Anche Renziani. Loro sai che dicono? Di voler separarsi da certa sinistra massimalista (con cui si riferisco alla loro minoranza). Per creare un forte partito centrista. Chi vota PD non dovrà più etichettarsi come elettore di sinistra o destra, ma del partito democratico.Parlano anche di inglobare NCD. E dopo la botta delle urne in molti sostengono che per mantenere il governo, si dovranno fare leggi ancora più di destra, per conservare l’appoggio di Alfano. Ergo, sono i Renziani stessi che non si definiscono “Di Sinistra” ma di “centro”. E loro stessi definiscono le loro politiche di destra. Serve una nuova casa politica, che non sia una nuova sinistra radicale (Altrimenti oltre il 4% non si va), ma che sia una sinistra moderna e socialista (come Podemos, che guarda comunque alla Socialdemocrazia).

  • Spartaco Innocenzi

    Un dato di queste elezioni è inoppugnabile,ovvero il centrosinistra ma direi il PD si è assicurato 5 regioni su 7.Nonostante ciò,per il PD non sono state rose e fiori.In qualsiasi tornata elettorale amministrativa c’è sempre un risvolto politico a livello nazionale.Bene,i risultati globali ottenuti dal PD ci dicono che ha avuto un vero e proprio tracollo.Alle europee trionfò con il 40,8% mentre oggi ha ottenuto nelle regioni in cui si è votato una media del 26%.Direte che non si possono equiparare le due tornate elettorali ma sta di fatto che alle europee il PD ha ottenuto nelle regioni in cui si è votato ben 4.263.000 voti mentre oggi ne ha ottenuti 2.750.000 ca.considerando anche le liste collegate.E’ ovvio che c’è da tenere conto anche dell’affluenza dove mediamente è stata del 10% meno che all’europee.Più che rose e fiori per la Sinistra si dovrebbero portare crisantemi.Tanto per essere coerente al suo standard elettorale anche questa volta ha ottenuto un 3,0% secco con 343.000 voti (e parlo di tutta la sinistra).Unico raggio di sole è penetrato in Liguria con Pastorino.Insomma,per un motivo o per un altro siamo fermi ai dati del 2008.Non possiamo continuare ad esaltarci per i risultati di Podemos o Sryzia senza interrogarci seriamente su quale sarà la nostra fine.

  • myeviltwinandi

    Non si capisce come potremmo entrare in competizione con Renzi con i risultati decimali che riusciamo a racimolare.

  • Spartaco Innocenzi

    No,caro Nichi,ora è giunto il momento di fare una profonda autocritica.Ancora mi risuona la tua frase citata al Congresso di Firenze:” A me non interessa prendere lo 0,1% in più,a me interessa vincere la partita”.Il rincorrere a tutti i costi l’accordo con il PD -peraltro non troppo entusiasta nei nostri confronti- pensando di spostarlo un po’ più a sinistra,è naufragato.Il risultato è stato quello di aver perso partito e partita.
    Con affetto

  • Peppe Parrone

    Non sono un pentito.
    Sono tra quei compagni (pochi) che anni addietro hanno fondato il primo circolo di SEL in provincia di Reggio Calabria. Allora ci credevo. Eppure, se si fosse votato in Calabria, adesso mi troverei con quel quasi 50% che non si è recato alle urne.
    Sono tante, da troppo tempo e da ogni dove che vedo arrivare buone proposte, ma nessuno che offra, a mio giudizio, una soluzione convincente su come trovare le risorse necessarie per realizzarle.
    Dopo un assordante silenzio sulla possibile realizzazione di una banca pubblica, sul modello della KfW tedesca, che essendo al 100% in mano allo Stato federale e alle Regioni, per il proprio fabbisogno di moneta accede direttamente alla BCE al tasso di sconto attualmente allo 0,05%, mentre in Italia si continua a pagare circa 80 miliardi l’anno di interessi sul debito pubblico.
    Lo stesso dicasi sulla proposta dei CCF.
    LUCIANO GALLINO, BIAGIO BOSSONE, MARCO CATTANEO, STEFENO SYLOS LABINI, ed ancora; MARIA LUISA BIANCO,MASSIMO COSTA, STEFANO LUCARELLI, GUIDO ORTONA e TONINO PERNA, hanno presentato un progetto sui Certificati di Credito Fiscale, come mai, sono proprio le forze che si proclamano di sinistra ad essere i più ostili a tale progetto??.
    Come mai su una proposta che mette circa 200 miliardi all’anno nelle tasche dei cittadini, senza fare aumentare il debito pubblico perché trattasi di “moneta” a credito e non a debito, nemmeno SEL la prende in considerazione???.
    Per non parlare del più grande FALSO IN BILANCIO mai esistito: quello delle Banche.
    Le banche creano denaro dal nulla al momento che fanno un prestito senza metterlo all’attivo nei propri bilanci. L’economista Marco Saba ha scritto in una lettera indirizzata al Papa Francesco nel giugno 2014 che l’entità complessiva di tale denaro fantasma per l’anno 2013 in Italia ammonta a oltre 1400 miliardi di euro, il 90% circa del PIL.
    A tale riguardo, l’economista Nino Galloni (che attualmente è nel Collegio Sindacale dell’INPS) dice che se questo denaro fosse stato registrato, e quindi tassato, diciamo al 25%, ci sarebbe stata un’entrata nelle casse dello Stato per il solo anno 2013, qualcosa come 350 miliardi di euro.
    Se su questi argomenti si continua a fare come le famose tre scimmiette, non lamentiamoci se cresce l’area del dissenso e la gente non va più a votare.
    Per farci tornare a votare, dipende soltanto da Voi.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Il 9% non è esattamente un “risultato decimale”. Ma al di là di questo, tu come sinistra devi portare agli elettori un’alternativa valida a questo PD, se poi gli elettori non ti votano, che vuoi farci, è la democrazia. Si possono cambiare le strategie comunicative, certo, ma poco altro. Di certo non vogliamo fare come il PD, che per prendere più voti ha ribaltato il suo programma, non trovi?

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    L’Italicum è un aborto antidemocratico, molto peggiore del Porcellum. Il problema è che il cittadino medio non conosce e non è interessato all’argomento, e mediaticamente la nuova legge è ben presentata e comunque definita migliore del Porcellum. Chi si interessa, però, si accorge rapidamente che è un autentico attentato al sistema parlamentare repubblicano.

  • Enrico Baldi

    Sarebbe interessante e utile sapere che cosa viene percepito come ‘sinistra radicale’ che allontana l’elettorato di sinistra e che cosa invece è sinistra che convince l’elettorato di sinistra dormiente. Mi pare che se vogliamo costituire un nuovo partito di sinistra è la prima cosa da fare. Magari si fa un programma con le cose che sono più popolari e più facilmente realizzabili e si lasciano perdere, nel senso che non le si nomina neanche, le altre.

  • francesco

    si va in competizione dimostrando coi fatti che il pd non rappresenta piu la sx. IL pd va incalzato senza timori riverenziali, poi saranno gli elettori a scrgliere fra chi va a braccetto con marchionni e chi si schiera con chiarezza contro il pd al fianco delle classi sociali piu disagiate. lo spazio a sx c è bisogna farsi sentire

  • francesco

    il vero problema è che per contrastare berlusconi in nome del cosidetto voto utile avete trascurato qulunque valida alternativa di sx, continuando a votare pd che nel frattempo ha rinnegato le proprie radici al punto da regalarci renzi che è figlio delle politiche centriste di dalema veltroni bersani e company,sei cosi convinto che il governo toti sara diverso dalla paita io non vedo differenze, mentre renzi si coccola marchionni, l unico voto utile sara quello che va ad incoraggiare la costruzione di una sx alternativa io non ho mai smesso di votare sinistra arcobaleno,rivoluizione civile, lista tsipras, perche le aletrnative ci sono sempre state e se le percentuali sono basse la colpa è di chi si lamenta e in nome del voto utile continua a votare pd disperdendo il VERO VOTO UTILE ALLA SX vera e alternativa

  • mariosi

    Alla fine SEL,ha dimostrato anche con numeri piccoli di essre l’unica organizzazione a sinistra ad avere consensi,militanti,buon senso.
    Non continuiamo a voli pindarici di persone interessate solo a pontificare.
    Si parta da questo 3-4 per cento per unire,ma basta con i pressapochismi.
    Si radichi il simbolo,si allarghi la base,ma senza svendere niente;si rispetti il lavoro di centinaia e centinaia di persone,oscuro ed appassionato.autofinanziato.

  • francesco

    Caro Vendola, continui a illudere il popolo di sinistra sulla possibilità di recuperare il PD a una politica vantaggiosa per le classi subalterne, mentre in realtà è il pilastro fondamentale delle oligarchie finanziarie nazionali e internazionali, a partire dallo scioglimento del PCI fino ai nostri giorni.
    Da leader bollito e opportunista quale sei (ti sei alleato col PD renziano in Puglia, Umbria, Veneto mentre in altre ti hanno semplicemente dato il benservito) dovresti tu invece fare una riflessione e toglierti definitivamente di mezzo. In Italia c’è un bisogno urgente di lotta di classe e non di chiacchiere a buon mercato a uso e consumo di inguaribili governisti. Basta vedere i personaggi che hai portato in Parlamento ( Boldrini, Fava, Migliore ecc.) per registrare il tuo fallimento, dopo aver messo in soffitta gli ideali del Comunismo.

  • francesco

    Come fai a non capire che oggi in Italia, gli apparati oligarchici e finanziari , si affidano al PD sul piano politico e istituzionale? Berlusconi e Forza Italia hanno già esaurita la loro funzione di servi del Capitale. Ora è il momento di Matteo Renzi e, al momento opportuno , a seguire Salvini, Grillo e Casaleggio…