Vendola: «Su legge di stabilità ha ragione Bersani, impianto nemico della Costituzione. La sinistra Pd agisca di conseguenza»
Il presidente di sel Nichi Vendola ha oggi partecipato al videoforum a Repubblica tv. tanti i temi affrontati dalla legge di stabilità alle future amministrative.
Alleanze con il Pd. L’ipotesi di alleanze con il Pd per le Comunali 2016 è possibile solo in base ai programmi, ha detto Vendola, rispondendo a chi chiede se è una possibilità che Sel sta prendendo in esame: “Il terreno programmatico è quello decisivo. Oggi le carte programmatiche hanno un ruolo centrale, voglio capire che idea di città hai”, ha detto il leader di Sel. “Il Pd di Bologna, ad esempio, davanti agli sgomberi” dell’area ex Telecom, “quando dice che c’è stata una congiunzione di legalità e umanità, dice una cosa inaccettabile”. Alla luce della gestione di questa vicenda da parte del Pd, “penso che” in Sel “stiano maturando condizioni per fare un’altra cosa” rispetto ad un’alleanza con i dem.
Sinistra e Renzi. “Renzi ha ucciso il centrosinistra” e oggi “il Pd non è nel destino di Sel” laddove “a sinistra del Pd c’è uno spazio molto grande”, ha proseguito Vendola dicendosi fiducioso sulla costruzione, “con pazienza”, di una ‘Cosa rossa’, di “una Sinistra del futuro”. “Lavoriamo ai gruppi parlamentari unici, Sel vuole investire il suo capitale in qualcosa di più grande”, ma “non basta una sommatoria, un accrocchio”, sottolinea. E aggiunge: “Il renzismo è un competitore, un avversario da battere”.
Legge di Stabilità. In merito alla legge di Stabilità, Vendola ritiene che “Bersani ha ragione quando dice che c’è un impianto nemico della Costituzione, la quale comanda quella progressività rimasta una chimera in Italia. Spero però che la sinistra del Pd sia conseguente. Mi scandalizza il fatto che parliamo di nulla: pare che Mattarella non abbia ancora ricevuto il testo; il Parlamento viene permanentemente umiliato mentre premier e ministri a rete unificate raccontano le mirabilie della finanziaria”. Poi ha aggiunto: “Mi ha colpito l’impianto berlusconiano del ragionamento di Renzi: ‘meno tasse per tutti’, ‘non metteremo le mani nelle tasche degli italiani’… Se si togliesse la tassa sulla prima casa al 90% degli italiani, lasciando a cottura il restante 10%, recupereremmo 1,5 miliardi di euro da investire nella lotta alla povertà. Se culturalmente si passa dalla centralità dei diritti sociali alla centralità del diritto alla proprietà, vuol dire che siamo verso un riposizionamento in area centrodestra del Pd di Renzi”, ha sottolineato l’ex governatore pugliese.
Corruzione. Com’era all’inizio degli Anni 90 e com’è, invece, oggi la corruzione che coinvolge la politica. “Allora c’erano corrotti e corruttori. Oggi non c’è patologia, ma fisiologia, qualcosa di malato nella vita pubblica”. La novità di oggi, per Vendola, è che l’humus su cui germoglia la corruzione è il trasformismo: “Siamo a un punto drammatico. La politica rischia di essere marketing elettorale. Non costruzione di una tavola dei valori”. È finita l’epoca della vergogna, dice il leader Sel: “C’è il trasformismo rivendicato anche dal premier – ha aggiunto, riferendosi a Verdini -. Questo contribuisce a creare un contesto malato”.
Il caso Marino. Non è mancata una domanda sul caso Roma. “Marino non è Alemanno e rappresenta un fattore di discontinuità rispetto al quadro di Mafia Capitale”. Ma sulla vicenda scontrini “non c’è stata chiarezza. Abbiamo chiesto al sindaco Marino di spiegare in Aula. Il mancato chiarimento determina una lesione nel rapporto tra lui e città”. Per l’ex governatore della Puglia, il mancato chiarimento impedisce a Sel di continuare a sostenere il sindaco o una un’eventuale ricandidatura del primo cittadino della Capitale.
Baby pensione. “Non ho rubato”. Così il leader Sel ha risposto a un lettore che chiedeva conto su vitalizi e baby pensioni. “C’è differenza – ha sottolineato il leader Sel – tra privilegi e diritti”. Poi ha rivendicato il suo operato: “Io sono stato un pubblico amministratore, un governatore e un parlamentare per molte legislature e sono entrato con quelle regole”, poi, “quando è maturata l’opinione che tali regole erano inaccettabili per i tempi nostri il mio Consiglio regionale ha chiuso con vitalizi, ma le norme non potevano avere valore retroattivo. Io non ho rubato”, ha detto in merito alla polemica, emersa nei giorni scorsi, sulla sua ‘baby-pensione’. “Ho lasciato Puglia con i conti in ordine, unica Regione non coinvolta in Rimborsopoli, questo bisogna chiedere a pubblico amministratore”.
Ilva. “La diossina non è mica un prodotto pugliese, come le orecchiette, riguarda anche altri presidenti di Regione. Noi abbiamo fatto le leggi, ci abbiamo provato, altri, che hanno guardato da un’altra parte, non ne devono rispondere in tribunale”, ha detto l’ex presidente della Regione Puglia, parlando dei suoi guai giudiziari in relazione alla vicenda delle acciaierie Ilva. “Non vorrei che fosse introdotto il reato di riformismo”, ha aggiunto.