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Sabato, 14 marzo 2015

Vendola: una coalizione sociale è una necessità. E sulle regionali in Campania chiude a De Luca

++ Quirinale: Vendola, serve fronte anti-Nazareno con M5S ++ mo

Il leader di Sel, Nichi Vendola, pensa che la coalizione sociale di cui parla Maurizio Landini «sia una necessità perché oggi la società appare o un deserto o una giungla». «C’è bisogno di riorganizzare la democrazia», dice Vendola a Caserta dove ammette di «guardare con molta attenzione e simpatia l’idea che Libera, Emergecy, l’Arci, la Fiom, provino a ricostruire un movimento sociale che rivendica una strada diversa per l’Italia, che non è quella di Renzi che conserva i provilegi del passato».

«Le grandi associazioni che si occupano di diritti umani, ambiente, difesa dei beni comuni – spiega Vendola a margine dei lavori della iniziativa Human Factor, in corso a Caserta – possono rappresentare la ricostruzione di una rete sociale che puo’ aiutare la politica a ritrovare una strada, un orientamento e una bussola».

E invia anche un messaggio ai cosiddetti ribelli del  Pd. «Se la sinistra Pd si accontenta di vivere nello spazio del penultimatum rischia di essere un soggetto incomprensibile al Paese che chiede qui ed ora risposte diverse».

Il presidente della Puglia parla anche della situazione in Campania ed esclude che «Sel possa convergere sulla candidatura di Vincenzo De Luca» candidato alle Regionali in Campania. «Un po’ ovunque – spiega – sotto l’usbergo delle liste civiche rischia di catalizzarsi il ceto dei traghettatori, le seconde e terze fila dei vecchi ras della politica, dei cosentiniani». E questo, per il leader di Sel, «abolisce la speranza concreta del cambiamento e la credibilità di una coalizione che è chiamata non a vincere per vincere ma a vincere per trasformare la regione, per renderla una casa di vetro, ente di programmazione utile alla soluzione dei problemi».

Se Vincenzo De Luca si facesse da parte, per Sel si potrebbero “riaprire le danze” per un confronto con il Pd in Campania, in vista delle regionali. Intanto, dice il leader di Sel «sicuramente lavoriamo per una candidatura alternativa».

Ma, sottolinea Vendola, «vorremmo contribuire ad arrestare la deriva del centrosinistra, vorremmo ostinatamente tentare e ritentare la strada della ricostruzione del profilo e della proposta politico-culturale di un centrosinistra realmente alternativo a tutto ciò che di negativo abbiamo visto nelle dinamiche di potere». Il giudizio su De Luca, spiega Vendola, non «è personale» ma il rischio «è il reclutamento di pezzi di centrodestra nelle liste civiche e il rischio che un De Luca vincente sarebbe inibito all’esercizio del governo».

Per Vendola «bisogna sfondare non cooptare l’anima dell’avversario dentro la coalizione», soprattutto perchè «il modo peggiore per perdere è perdere l’anima». Il Pd, dice il leader di Sel, ha commesso «molti e gravi errori sulla candidatura di De Luca».  Renzi, spiega Vendola, «pensava di poter archiviare la ‘pratica De Luca’ con le primarie che, invece, hanno avuto un esito che oggi rappresenta un motivo di straordinario imbarazzo per quel partito».

«Non si può non percepire un elemento, che è persino inquietante, di gioco d’azzardo nel tentativo di scavalcare la barriere della legge Severino – aggiunge – Ma, soprattutto, non si può non immaginare che, tanto più in una regione come la Campania, il fondamento del centrosinistra non debba essere la lotta al trasformismo e alla degenerazione della politica».

Commenti

  • francesco

    Vendola proprio non ce la fa a emergere dalle sabbie mobili del “centrosinistra”, una vera e propria maledizione infertagli dal fato. Aiutatelo a rinsavire. E soprattutto strappategli di mano la falda a coda di rondine dei presunti dissenzienti del PD. Non fosse altro che per permettergli un’uscita onorevole dalla scena politica italiana.

  • Valium

    Ora, io ho sempre votato Sel, i primi tempi perché convinto, in questi tempi per meno peggio. Non entro nel discorso delle alleanze perché non mi interessano, ma una cosa la dico. Dopo mesi e mesi di silenzio adesso Vendola prende parola. Ormai non lo considero un leader perché di lui ne ho perso le tracce da Monti in poi. Sempre fiducia in Vendola, ma come leader è troppo silenzioso, e se parla parla in modo troppo forbito per la maggior parte degli italiani, senza contare che appena lo accenni a tutti viene mente “Ilva”. Furfaro, Fratoianni ecc sono buoni sostituti, a mio parere da non tesserato, da semplice simpatizzante un cambio di vertiti darebbe i suoi frutti. Non abbiatene a male.

  • francesco

    Furfaro e Fratoianni sono affetti della stessa malattia. Finora hanno dimostrato di essere perfetti corifei del loro capo carismatico.Vendola parla in maniera forbita per non farsi intendere dai militanti sprovveduti, ma il messaggio è fin troppo chiaro per i soggetti a cui è indirizzato. Analizza bene l’ultima parte del discorso:un lessico volutamente contorto e confusionario, ma in chiaro si evince che Vendola prende le distanze da De Luca , non dal PD, che continua a considerare alleato strategico. Chi vivrà vedrà…

  • Roberto Rizzardi

    «Le grandi associazioni che si occupano di diritti umani, ambiente, difesa dei beni comuni – spiega Vendola a margine dei lavori della iniziativa Human Factor, in corso a Caserta – possono rappresentare la ricostruzione di una rete sociale che può aiutare la politica a ritrovare una strada, un orientamento e una bussola».
    Che poi sarebbe anche la proposta di Landini, nonché quella dei pochi, per il momento, segnali di vitalità della sinistra europea, Syriza e Podemos.
    Solo che i greci operano in uno scenario lacrime e sangue da catastrofe post-bellica, e dobbiamo tirare un sospiro di sollievo perché la destra fascista – che normalmente in scenari simili prospera – non abbia avuto il sopravvento, e gli spagnoli hanno evoluto l’esperienza movimentista degli “indignados” in un soggetto politico più pragmatico che strettamente ideologico, mi pare.
    Noi, il popolo più “risparmiatore d’europa”, al contrario delle “cicale” greche e spagnole, languiamo in ristrettezze, ma stiamo ancora vivendo in parte di quello che avevamo accantonato e in parte degli stipendi dei pochi familiari lavoratori e “salvaguardati” e dei nonni pensionati, mentre i nostri movimenti (girotondi, popolo viola et similia) sono sempre stati picchiati sulle orecchie e marginalizzati da una politica egemonica e verticista. L’unica evoluzione è stata quella di M5S, la cui cifra però rischia di essere inconcludentemente forcaiola e di pura e stretta vigilanza.
    Abbiamo le spalle al muro a sufficienza da “saltare il fosso” di una relativa capacità di sopravvivenza, visto che manchiamo del necessario soprassalto di consapevolezza? Lo spero.

  • francesco

    io invece credo che vendola sia ancora in tempo ad essere uno dei protagonisti della costruzione di una alleanza di sx prima di tutto deve rompere con il pd anche a livello locale puglia compresa, per dimostrare che un alleanza di sx non governa con chi ablisce l art 18 e fa questo jobs act neanche a livello locale i nostri unici interlocutori devono essere prc lista tsipras landini se ci si dimosta coerenti gli elettori si avvicineranno se invece si continua a seguire il pd perderemo la faccia

  • francesco

    Non ci contare, è meglio aspettare Godot. Vendola non scioglierà mai il Patto col PD e il “centrosinistra”.Appena due ore fa Ha dichiarato in un’intervista all’Ansa (ore 16,24) che sarà insieme al PD per le elezioni regionali in Puglia e in Veneto. In Campania e in Liguria no, ma solo perchè i candidati sono scandalosamente impresentabili.

  • francesco

    be allora ha perso l ultima occasione per fortuna con o senza vendola qualcosa a sx si sta muovendo e io ho tanta fiducia perchè il costante calo di elettori ad ogni votazione mi fa pensare che gli italiani aspettano una coalizione di sx e con ferrero, tsipras, landini,

    l alleanza ci sarà

  • Dario

    Ma il coordinamento delle sinistre che fine ha fatto?
    E comunque, è folle pensare ad un centrosinistra alternativo: non esiste più. Anzi, non è mai esistito. Di alternativo esiste solo la sinistra.
    Tuttavia, non credo che Sel avrebbe rotto in Toscana o Liguria se avesse pensato alla convenienza: credo che il lessico di Vendola serva a dire, soprattutto agli elettori del PD da catturare, “Noi siamo aperti al contrario dei grillini e non abbiamo responsabilità, le schifezze le fanno gli altri, abbiamo fatto il possibile”.

  • francesco

    Serve coerenza e linearità di comportamento.Solo così la Sinistra può riguadagnare la fiducia delle masse popolari e riportarle a partecipare alle competizioni elettorali.
    Se si continua a coltivare alleanze promiscue con soggetti compromessi con le leggi di mercato si fa passare l’idea malsana che il PD sarebbe un interlocutore sensibile ai valori della Sinistra, mentre in realtà è il principale strumento delle politiche neoliberiste di questo Paese.
    La presunta “sinistra” interna al PD è solo un comodo paravento di Renzi, ormai a fine corsa.

  • Dario

    Sono d’accordo con te, a meno di pochissime eccezioni: un uomo come Casson non va appoggiato?
    Ti risponderei, “sì, ad occhi chiusi, ma attraverso un soggetto di sinistra unico”.

  • Enrico Matacena

    Sono felice che SEL abbia abbandonato la subalternità al PD . Se lo avessimo fatto prima sarebbe stato meglio. Tuttavia ci sono ancora tanti strapuntinisti nel nostro partito, pronti in alcune realtà locali ad accontentarsi di un posto di assessore secondario nelle giunte del PD. SEL deve sbarazzarsi di questa gente.

  • francesco

    Soggetto unico – o unitario- ma con un programma chiaro e decisamente antiliberista, superando l’idea stantia della personalizzazione politica in cui è scaduta anche certa sinistra istituzionale. Aspettiamo al varco Casson.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Vendola silenzioso? Ma se ha la fama del logorroico! Semmai, se non lo senti parlare, è perché i media sistematicamente lo ignorano. Per esempio, non una parola è stata spesa dai media su Human Factor, e ti assicuro che in quella occasione Vendola e non solo lui hanno parlato, e tanto anche. Sostituire Vendola non farà in modo che i media parlino di più di Sel, è ormai parecchio che hanno deciso di ignorare la sinistra, con l’eccezione di Landini, perché in quanto leader sindacale “fa casino” (nel senso che muove le masse in piazza) e quindi “fa notizia”. Quando si stancheranno di lui, sparirà anche lui, come è successo a Grillo. Credi che Grillo abbia smesso di parlare? Non scherziamo, è tutta una questione mediatica.

  • alfa

    Vendola è ancora imprigionato nella gabbia del centrosinistra, aiutatelo a liberarsene.

    In Veneto Sel ha deciso di appoggiare la Moretti, una ultrà renziana che certamente non potrà che applicare le politiche nazionali se fosse eletta. Quindi lo fa solo per la poltrona, come ha fatto in ER.

  • alfa

    non si sente perché non sa cosa dire, imprigionato nelle mille contraddizioni.

    Invece di portare la Puglia ad essere un laboratorio nazionale per la sinistra, l’ha ridata in mano al PD e ai moderati.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Sciocchezze. Grillo è il re delle contraddizioni, eppure ciò non gli ha impedito di essere un autentico mattatore per mesi. Il problema è mediatico vi dico, è così lampante.

  • alfa

    a – che c’entra Grillo???
    b – il problema è politico, Vendola non ha una linea, balbetta e non sa cosa fare.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    a – Grillo è la controprova che la tua tesi, ossia che Vendola non sia visibile mediaticamente perché contraddittorio, è falsa.
    b – Come ho dimostrato, anche fosse vero, non c’entra nulla. La visibilità non dipende da questa variabile.