Sei in: Home › Attualità › Notizie › Voluntary disclosure: diciamo no al riciclaggio di Stato
Mercoledì, 19 ottobre 2016

Voluntary disclosure: diciamo no al riciclaggio di Stato

euro banconote

Il contante per sua natura è un mezzo di pagamento non tracciabile. Questo significa che non c’è modo di determinare come, quando e perché qualcuno ne sia venuto in possesso. Di conseguenza si presta a ogni tipo di pagamento illecito, dalla riparazione in nero del rubinetto della doccia all’estorsione e al traffico di droga e armi.

Può essere il tramite per passaggi di denaro da poche decine di euro, ma anche da milioni, come sanno i notai, abituati (prima che ne venisse limitato l’utilizzo) a veder pagare interi appartamenti, o più spesso una loro parte, in cartamoneta. D’altronde una valigetta può contenere 6 milioni di euro in banconote da 500 euro e un pacchetto di sigarette fino a 20.000.

Non a caso la BCE ha recentemente annunciato di voler eliminare la stampa dei 500 euro a partire dal 31/12/2018, per eliminare lo strumento preferito da chi pratica attività illegali. Non a caso in tutti i paesi europei è fortemente limitato l’uso del contante, tanto che fu molto criticata la scelta di Renzi di portare il tetto italiano da 1.000 a 3.000 euro.

L’accumulo di denaro contante dopo anni di vincoli quantitativi al suo utilizzo è quindi un chiaro ed evidente indizio di un’attività economica illegale. Se va bene, siamo in presenza di evasione fiscale, ma non possiamo fingere di ignorare che nella maggior parte dei casi parliamo di capitali legati alla criminalità organizzata.

Il provvedimento ideato dal Governo, che permetterebbe con una flat tax del 35% di ripulire qualsiasi somma di denaro contante, si configura come un vero e proprio riciclaggio di Stato. La legge potrà infatti stabilire l’impossibilità di condonare somme legate ad attività criminali, ma questo sarà solo un gesto di estrema ipocrisia.

Che tipo di verifica si può infatti fare davanti a una persona incensurata che autodenunci di aver guadagnato quelle cifre lavorando in nero? O anche solo trovandole per la strada? E chi dovrebbe fare questa verifica? L’Agenzia delle Entrate, oberata di lavoro e in procinto di gestire l’assorbimento di Equitalia?

Si stima che esistano 150 miliardi accumulati in contante nelle cassette di sicurezza, nelle intercapedini fra i muri, nelle casseforti. Una cifra enorme, proporzionale alle dimensioni dell’economia criminale nel nostro paese. Il Governo mira a farla emergere per finanziare una legge di bilancio dal sapore elettorale. Per il suo consenso personale, Renzi è disponibile a legalizzare i profitti delle mafie. Altro che Corona.

Spero sia troppo anche per la maggioranza più imbelle della storia repubblicana.

Commenti