Vuoi volantinare per il referendum del 17 aprile? Paga! Succede a Ferentino provincia di Frosinone
Che i mezzi di stampa e di informazione stiano semplicemente boicottando – con pochissime eccezioni – il referendum contro le trivellazioni del prossimo (ormai veramente prossimo) 17 aprile è cosa nota.
Che la politica, con le dovute eccezioni, faccia altrettanto è palese. Che addirittura il partito democratico, il cui segretario nazionale è presidente del Consiglio, faccia campagna per l’astensione è altrettanto noto, oltreché scandaloso. Non vedo, non sento, non parlo. Però governo.
Ma che addirittura esistano amministrazioni comunali che multano i militanti che volantinano per il “Sì” è un’assoluta novità. Da commentare, denunciare e fare conoscere.
Accade a Ferentino, in provincia di Frosinone.
Lo scorso 22 marzo il Comitato locale No Triv si trova costretto a pagare una tassa, richiesta dalla concessionaria sulla pubblicità del Comune, per la distribuzione di volantini referendari. Addirittura nella ricevuta emessa si descrive chiaramente l’attività: la propaganda referendaria!
Io non sono un avvocato e neppure laureato in legge però mi pare proprio – come ha segnalato Marco Maddalena, il consigliere comunale di Ferentino che ha prontamente scritto al Prefetto di Frosinone – che il regime delle imposte e dei diritti sulle pubblichi affissioni preveda esplicitamente che in periodo di elezioni la propaganda sia esente dal pagamento di qualsiasi imposta.
Non si tratta soltanto di un grave errore da parte della società affidataria locale dei servizi. Si tratta di un atto illegale teso a scoraggiare l’informazione e la propaganda in ordine a uno strumento di democrazia – il referendum – che è garantito costituzionalmente.
E allora proviamo a rimediare noi, ricordando a tutti i nostri lettori che il 17 aprile si voterà per abrogare la norma che consente alle compagnie che estraggono idrocarburi di sfruttare i giacimenti “sine die” entro le 12 miglia dalle coste italiane, praticamente sotto costa.
Votiamo sì per difendere il mare e le coste, per rispettare gli impegni presi a Parigi per contrastare la minaccia del cambiamento climatico, per proporre un modello di sviluppo diverso, che tenga conto del grande potenziale che rappresentano oggi in Italia le energie rinnovabili.
Si parte dalle piccole cose. Non sprechiamo il nostro diritto al voto.